BLUE WILLA, Blue Willa
C’era una volta un gruppo che si chiamava Baby Blue. Forse non molti lo ricorderanno, del resto è un po’ la sorte di tanti progetti italiani (spesso “anglofoni”) che non trovano la fortuna che meriterebbero. Dalle fondamenta di quel progetto nascono ora i Blue Willa, che sfornano un album in grado di catturare subito al primo ascolto. In uscita per Trovarobato, questo lavoro vede alla produzione Carla Bozulich e si fa notare per un suono diretto e urticante. Questo non significa che siamo davanti a un disco dalle soluzioni compositive semplici: al contrario, il quartetto ha nel suo bagaglio musicale numerose idee, con le quali sfrutta le proprio chitarre distorte, che richiamano tutto il mondo della musica alternativa statunitense. In più ha dalla sua la voce sempre efficace della cantante Serena Alessandra Altavilla, che marchia ogni brano. Tutte le undici canzoni contenute nel disco vivono di luce propria, ciascuna con un’identità autonoma, con passaggi dall’indie rock più corrosivo, spesso ai limiti del punk (per esempio “Tambourine”, “Fishes”e “Good Glue”), a momenti più riflessivi che viaggiano borderline con la psichedelia (“Eyes Attention” “Rabbits” e la finale “Spider”). Il nuovo progetto Blue Willa, dunque, convince con un disco di respiro europeo. Affermazione nemmeno troppo casuale, viste le future partecipazioni del gruppo al Reeperbahn festival di Amburgo e soprattutto al prestigioso Primavera Sound a Barcellona.
Tracklist
01. Eyes Attention
02. Fishes
03. Tambourine
04. Moquette
05. Vent
06. Good Gue
07. Rabbits
08. Birds
09. Moan
10. Cruel Chain
11. Spider