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BLUE BIRDS DOMINION, Wanderings

Blue Birds Dominion

Figure poco raccomandabili, coinvolte in band quali Humus, Visceral Delirium e Combustione & Liberazione, si sono ritrovate a passare insieme qualche sera d’estate nelle campagne marchigiane e hanno deciso di impegnare il tempo tra field recordings, improbabili campionamenti, pesanti manipolazioni e spoken word, senza alcuna pretesa che non fosse quella – appunto – di divertirsi insieme. Il tutto ha, in seguito, preso la forma di un cd-r autoprodotto e corredato da un packaging in linea, a suo modo perfetto nel suo curato minimalismo. Il risultato finale di queste sessioni estive offre all’ascoltatore tre brani di sperimentazione disordinata, in cui ambient, field recordings e provocazione si integrano e sovrappongono per un effetto a cavallo tra il weird e l’intrigante, perché Wanderings di certo induce curiosità e piace proprio per la patina ruvida (ma non superficiale o tirata via) delle composizioni. In particolare si nota un’interessante rielaborazione, segnata dalla spontaneità dell’intero processo, della matrice ambient di riferimento, con una chiara marca old-school e una forte vena rituale, quasi si avesse a che fare con dei mantra stonati o dei sabba rurali. Proprio le immagini delle campagne marchigiane e delle ceneri ai crocevia, delle feste del raccolto e delle storie tramandate attorno al fuoco si infiltrano tra le derive sperimentali e permeano il percorso che non deve però essere guardato come il risultato di uno studio a tavolino, quanto come l’interazione tra luogo e atmosfera, background dei musicisti coinvolti e desiderio di lasciarsi andare al di fuori degli usuali percorsi, ovviamente fotografato live per non perdere l’immediatezza e il realismo. A tratti si potrebbe definirlo addirittura inquietante.