BLAND VARGAR, Notturno 11
I Bland Vargar sono il classico gruppo nato per scombussolare le coordinate di genere e specie. Si sono formati grazie all’unione tra membri di gruppi insospettabili come Giuda, Undead Creep, Post Fata Resurgo, Oracle, Isolamento, Nonperdono (legati alle scene hardcore e crust bolognesi), ma sanno come creare black metal feroce e, al contempo, ricco di rimandi epici, ambient e persino folk, in maniera non dissimile da altre formazioni apparse in vari momenti storici lungo lo Stivale, eppure forti di una personalità ben definita. Provvisto di un packaging ad hoc (realizzato da Sibilla Graphics) e registrato presso gli SFR studios, il debutto dei Bland Vargar è stato missato e masterizzato da Adamennon, che appare come guest nell’intro e nelle parti ambient di Notturno 11. La musica alterna sfuriate di puro black bestiale e primigenio a momenti in cui il suono si apre e lascia filtrare elementi esterni, responsabili di un risultato finale interessante, che apre delle porte per l’evoluzione futura del progetto. In particolare, colpisce come la scrittura riesca a far convivere all’interno di una stessa composizione stili e mood differenti, siano questi la rabbia iconoclasta o la malinconia di una linea melodica dal retrogusto epico, le atmosfere notturne del dark ambient o aperture dal sapore quasi psichedelico (un po’ come accade nei Negură Bunget). Due tracce più intro, per quanto corpose, non possono che lasciare la curiosità di scoprire cosa potranno portare le prossime mosse dei Bland Vargar, ma sono già abbastanza per convincersi del valore di questa nuova realtà, cui sembra proprio non mancare la voglia di esplorare il black metal senza paraocchi o pregiudiziali di sorta. In fondo, la vitalità dei generi si basa spesso anche sulla possibilità di lasciarsi contaminare, di farsi maneggiare da musicisti con background differenti. Il dado è tratto.