BLACKLIST UNION, Til Death Do Us Part

Til Death Do Us Part

Hollywood, California, 2012. La “civiltà occidentale” è decaduta da tempo remoto. Il Sunset Boulevard è stato denudato. Il supremo sogno di plastica frantumato in briciole. C’è una tempesta nera proveniente dall’oceano, il cui frastuono ha reso muta la città, e la sua voce fragorosa e abissale parla la lingua di Tony West e dei suoi Blacklist Union. Che voi ci crediate o no, questo è il rock n’roll più eccitante, crudele e pericoloso da Appetite For Destruction, sebbene il leader/fondatore di questa band abbia plasmato la sua musica anche attraverso allusioni che spaziano dai Warrior Soul – specialmente quando divennero Spage Age Playboys – agli Alice In Chains (periodo Facelift), da Ozzy Osbourne all’incompresa cult band di L.A. Blackboard Jungle. Immaginate che i Jane’s Addiction si facciano tenebrosi, spregevoli e subdoli, allora vedrete il quadro, “un quadro di brutte storie”, come commenterebbe un morrisoniano Alice Cooper. La prima volta che si ascolta questo gruppo si ha la sensazione di essere intasati e intossicati da quella mistura di hard rock e punk acido in cui ti lasciano annegare. Per ora, tutto quello che posso chiedermi è quanti dischi straordinari serviranno (questo è il terzo) prima che tutti vengano a conoscenza dello scheletro meglio segretamente custodito nell’armadio di quella che dovrebbe essere la scena rock di Hollywood oggi.

Tracklist

01. Til Death Do Us Part
02. Alabama Slammer
03. Blown Away
04. Game Over
05. Same Ol’Pressure
06. Diggin’4 Gold
07. Feed The Snakes
08. I Do
09. Don’t Change
10. The Sick Kitty Split Theme Song
11. I Don’t Love You Anymore