BLACK SHAPE OF NEXUS, Carrier

BLACK SHAPE OF NEXUS, Carrier

Tra le tante realtà estreme attive in Europa nell’ultimo decennio, parliamo nello specifico di quelle più inclini a ammantarsi di atmosfere oscure, i tedeschi Black Shape Of Nexus hanno da sempre ricoperto un ruolo privilegiato all’interno delle nostre classifiche personali, vuoi per la grana del loro tratto (la locuzione “denso come la pece” sembra coniata apposta per la loro musica), vuoi per la capacità di sposare linguaggi differenti e abbattere le barriere tra gli stessi per creare un magma assolutamente personale. Con il nuovo Carrier il suono si apre a ulteriori influenze “esterne”, con autentici cambi di scenario in grado di spaziare dalle espansioni drone doom a vere e proprie sfuriate (non manca neanche qualche accelerazione a rendere ancora più letale l’assalto), senza tralasciare venature sludge/stoner e tributi ai padri-putativi del metal mefitico Hellhammer, con tanto di cover del loro manifesto “Triumph Of Death”. Con Carrier, quindi, la formazione decide di aprirsi a ventaglio per realizzare un album il cui unico trait d’union viene rappresentato proprio dalla coltre di nero che aleggia su ogni brano, un’atmosfera opprimente su cui s’innestano riff grassi di distorsione e valvole, utilizzati come vero e proprio tessuto connettivo e carattere dominante lungo le sei tracce, quasi un inno alla potenza dell’amplificatore portato in processione dai sinistri figuri incappucciati nell’azzeccatissimo artwork. La nuova prova della band assume, infatti, la duplice natura di conferma del percorso finora seguito e di atto di amore totale al potere del riff tritaossa, quasi un bulldozer scagliato contro le barriere di un ipotetico palazzo del potere. Sembra per certi versi d’assistere a un inasprimento dei tratti distintivi della band, che aggiunge dinamiche e differenti approcci alla ricerca di un medesimo effetto sull’ascoltatore: il trovarsi schiacciato dall’avanzata di una creatura gigantesca e inesorabile, proprio come quelle che escono dai libri di Lovecraft per turbare i sonni del lettore. Appare evidente come la formazione abbia deciso di alzare ulteriormente il tiro per donare profondità al songwriting, il che la porta ancora una volta a ricoprire il ruolo di campione da sfidare in una battaglia a colpi di watt e bordate di distorsione. Vediamo chi raccoglierà la sfida.

Nel momento in cui andiamo on line con questa recensione, Carrier è in streaming dai nostri amici di Cvlt Nation.