BLACK SHAPE OF NEXUS / LAZARUS BLACKSTAR, Split Lp
Dopo aver colpito nel segno con l’incredibile manifesto programmatico Negative Black, una vera e propria gettata di suoni ostili e rancorosi come non se ne sentivano da tempo, i Black Shape Of Nexus tornano in accoppiata con gli inglesi Lazarus Blackstar, interessante mix di doom e sludge. Già conosciuti come Khang e autori di innumerevoli uscite tra album, ep e split (il secondo nome è stato adottato nel 2004 dopo l’abbandono del cantante Bryan Outlaw), i Lazarus Blackstar sono tutt’altro che dei novellini della scena doom più estrema: del genere offrono una variante che incrocia le radici (Black Sabbath, Candlemass, St. Vitus, Trouble) con la furia cieca degli Eyehategod e con le atmosfere apocalittiche del postcore più dilatato. Il risultato è un’ altra interessante colata sonora: un velo oscuro dai toni plumbei e lividi sopra a melodie malinconiche in grado di creare un mood ricco di pathos. Un ottimo pretesto per andare a recuperare anche il loro back catalogue e porre rimedio alla lacuna, almeno per il sottoscritto. Dal canto loro, i Black Shape Of Nexus non si smentiscono e partono con un titolo che gioca con le parole e chiarisce fin dalle prime note come la band sia sempre più focalizzata sul costruire una formula nata da un profondo background hc, transitata nel drone-doom e ormai a suo agio tra sperimentazione, derive post e marcissimo sludge, cui sembra aggiungersi un sempre più evidente e straniante retrogusto spacey che, comunque, ben poco può per smussare quel nichilismo intransigente marchio di fabbrica della band. Difficile trovare in giro, almeno per ora, qualcuno in grado di contendere ai Black Shape Of Nexus il trono di eredi diretti dei Facedowninshit, non tanto per la proposta musicale, quanto per l’aura di negatività che riescono a ricreare. Non resta che attendere la prossima prova per capire come si evolverà questo buco nero.