BLACK CAPRICORN, Black Capricorn
I sardi Black Capricorn, oggi allargati a cinque elementi, si sono fatti conoscere come trio grazie a questo interessante debutto realizzato per la statunitense 12th Records, già all’opera con nomi quali YOB e High On Fire, il che già di per sé dovrebbe essere un biglietto da visita di tutto rispetto. I tre, forti anche di un artwork targato Malleus (a concludere una presentazione che già dice molto sulla band), hanno saputo racchiudere all’interno delle otto composizioni tutto il loro immaginario a base di doom sulfureo dai forti connotati psichedelici e rafforzato da un riffing roccioso, che non di rado strizza l’occhio al più solido hard rock settantiano. Si sta, perciò, parlando di un tuffo all’indietro nel tempo, ma non di una mera operazione nostalgia, innanzitutto per la convinzione e la padronanza con le quali il trio ha saputo ricreare (meglio: riportare in vita) un mood ricco di magnetismo, anche grazie alla sua aura oscura, figlia di una pulsione autentica e palpabile sin dal modo in cui le note sono lasciate riecheggiare in profondità, a trascinare l’ascoltatore verso una dimensione irreale. L’incedere, ora rallentato, ora rarefatto, permette alla scrittura di variare pur senza cercare una via di fuga dai canoni del genere abbracciato, che l’album lambisce in ogni sua sfaccettatura e rende materia pulsante. Così, l’ascoltatore finisce per ritrovarsi in balia di un rituale che ora lo culla ora lo soffoca, a metà tra un sabba e un’iniziazione sciamanica, affascinante ma duro come la terra da cui i Black Capricorn prendono i natali. In un periodo nel quale c’è un ritorno di fiamma per questo tipo di atmosfere, sarebbe il caso di recuperare una simile perla nera, di gran lunga più appagante e completa di tante riproduzioni patinate oggi in circolazione.
“10000 Tons Of Lava”
Tracklist
01. Sa Bruxia
02. Perpetual Eclipse
03. Capricorn One
04. Il Tamburo Del Demonio
05. 10000 Tons Of Lava
06. Call Of The Goat
07. The Maelmhaedhoc O’Morgair Prophecy
08. Liquid Universe