BEACH HOUSE, Bloom

Bloom

Con Teen Dream è stata la consacrazione, con Bloom c’è la riconferma unita a un ulteriore momento evolutivo. La forza del pop baluginante del gruppo di Victoria Legrand sta nel dispiegare melodie stupende, articolate e ariose (partire con “Myth” è un mandarti al tappeto al primo colpo), capaci di inocularsi nell’anima e prendere piena vita man mano che le si lasciano a decantare. Ogni pezzo dei Beach House è basato su di esse, sul modo con cui vengono stese da pennellate argentee lungo tappeti di elettronica timida, chitarre particellari (“Lazuli”) e arrangiamenti cadenzati e minimali che nascondono universi brulicanti di vita. Bloom è riprendere tutto questo e conferirgli un’epica ulteriormente stratificata, ma scevra di elementi inutili o ripetitività, nonostante la potenza narcolettica (“Other People”) dell’insieme continui a essere il giusto sfondo per il delinearsi delle melodie di cui si accennava poco su. Uno sfondo nero, su cui man mano si dipingono pennellate di bianco che, strato su strato, s’impongono come una radiografia dell’anima mentre si accende di radiosa umanità. L’essenza di un indie pop (“The Hours” o il soul esangue di “New Year”) del tutto personale e tonico, rivitalizzante per chiunque si lasci avviluppare tra le sue maglie dorate.

Tracklist 

01. Myth
02. Wild
03. Lazuli
04. Other People
05. The Hours
06. Troublemaker
07. New Yeear
08. Wishes
09. On The Sea
10. Irene