BAUSTELLE, Fantasma

Fantasma

Quando un qualsiasi gruppo dichiara di stare registrando un disco con orchestra al seguito, il rischio della feroce rottura di palle c’è sempre, quindi – chiariamolo subito – il coinvolgimento dell’orchestra sinfonica Film Harmony di Wroclaw/Breslavia costituisce, invece, il passo in più del sesto disco dei Baustelle. Con la collaborazione come ingegnere del suono di Marco Tagliola e la sempre estroversa e potente carica inventiva di Enrico Gabrielli a curare le partiture dell’orchestra, il desiderio di veder rivestite di archi, fiati e compagnia suonante le proprie canzoni, è un desiderio realizzato. Non solo, l’immaginario del gruppo è sempre lo stesso, ma come nei dischi precedenti l’evoluzione della scrittura ormai personalissima di Francesco, Rachele e Claudio non si arresta, cresce e si definisce come importante voce della musica italiana degli ultimi anni. Non è questione di sdilinquirsi in leccate di culo perché sono su major o per patriottismo musicale. È la constatazione di come coniugare elementi “alti” e “bassi” (una gran brutta distinzione, è vero) di cultura sonora/letteraria/cinematografica, riuscendo ad esprimere poesia e divertimento, pathos e commozione, sia possibile senza perdersi o farla fuori dal vaso. Tutto questo accade in canzoni pop di tre minuti circa (“Monumentale”, “Maya Colpisce Ancora”) o in escursioni più articolate, tra riletture prog (“L’Estinzione Della Razza Umana”) e rivisitazioni di musica classica (“Il Finale”, un esempio per tutti). L’obiettivo del gran disco è raggiunto, dato che ogni cosa è al posto giusto (eccessi d’enfasi a parte), ci si permette escursioni in campi non proprio semplici come in “Contà L’Inverni” (una murder ballad in formato di stornello romanesco dall’afflato rock… ma sarebbe stato meglio far cantare un romano vero) e si scrivono versi capaci di sintetizzare in poche parole toni aulici, semplicità ed efficaci slanci di profonda emozione (Sai cosa penso di noi due? / Sbagliamo a voler resistere / alle difficoltà ai cambiamenti, da “La Natura”), come nella toccante “Il Futuro” (che parla del passato), nel ciclone fuori dal tempo di “Diorama” e nella conclusione con la torch song speranzosa “Radioattività”. E tra tutto ciò spicca anche la capacità d’essere concettuali e non pedanti. Fantasma, infatti, è un album dal profondo amore per la vita e il suo scorrere, ma anche sulla morte e il suo definirci, oltre che un brivido di paura per il futuro che mai come ora ci appare uno spettro, pressante e presente nelle nostro vite, eppure così nebuloso e indecifrabile, e un’analisi di come il passare del tempo possa essere affrontato nonostante il suo controllo sia solo pia illusione. Tutto distillato in tredici canzoni, sei intermezzi strumentali e un suono pieno, gonfio di particolari che talvolta si colora anche di frizzante psichedelia. A voi, i Baustelle (esistono eccome).

 

Tracklist

01. Fantasma (Titoli Di Testa)
02. Nessuno
03. La Morte (Non Esiste Più)
04. Nessuno Muore
05. Diorama
06. Primo Principio Di Estinzione
07. Monumentale
08. Il Finale
09. Cristina
10. Fantasma (Intervallo)
11. Il Futuro
12. Secondo principio Di Estinzione
13. Maya Colpisce Ancora
14. L’Orizzonte Degli Eventi
15. La Natura
16. Contà l’Inverni
17. L’Estinzione Della Razza Umana
18. Radioattività
19. Fantasma (Titoli di coda)