BAD KARMA, Death Has No Calling Card
I Bad Karma di Boston sono uno di quei gruppi da tre demo (nel 1988, nel 1990 e nel 1999) poi fagocitati dal tempo. Hanno due peculiarità: alla batteria nel primo (Death Has No Calling Card, che dà il nome a questa compilation) troviamo quel Dave DiCenso (White Devil) che suonerà nei Cro Mags e prenderà parte a Mantra degli Shelter. Ah, ha pure inciso con i Duran Duran. Insomma, un apprezzato e poliedrico batterista. La seconda è che il chitarrista e fondatore Alec Dowie suona la chitarra con la sola mano sinistra, visto che ha perso quella destra in un incidente motociclistico nel 1985. Incredibile come la forza di volontà sia più forte di ciò che la vita ti riserva. Detto ciò, questo cd racchiude le succitate tre tape, e offre un excursus a 360 gradi di questa ottima band.
I primi tre pezzi del 1988 sono un classico thrash metal venato di speed, molto influenzati dai Metallica, ma più dinamici. La voce di Dowie deve molto a quella di Hetfield e Mustaine, con un pizzico di Billy dei Testament. Il secondo chitarrista del tempo, in “Tame The Beast” (mio pezzo preferito del lotto) offre invece una prestazione vocale molto più grezza e animalesca, in linea con altri gruppi thrash del periodo. I successivi episodi del 1990 sono più lunghi, contorti, oscuri e pesanti. Seguono un po’ i mutamenti che subì il thrash prima di deflagrare definitivamente qualche anno più tardi. L’insieme si fa più lento, c’è un maggior richiamo a sonorità hard rock, ma sempre con gusto e classe. I brani del 1999, invece, si trovano un po’ sulla falsariga di quelli di inizio Nineties, sfoggiando grinta e tiro. La registrazione, per essere quella di tre demo, è strabiliante: tutto suona al suo posto, molto calibrato e potente. Inutile dire che il primo demo è quello che preferisco, merito di quella carica selvaggia che solo i ventenni degli anni ’80 sapevano sprigionare.
Questo cd è un’ottima occasione per riscoprire un gruppo davvero sottovalutato al di fuori di Boston. In attesa di un nuovo album…