Axioma, musica per amputazioni
Il primo disco degli Axioma per me è una bomba. Questo secondo disco, in uscita per Translation Loss il 24 giugno, per me è un’altra bomba. Sepsis (titolo che ci dice quando sono andati in studio e come la band vede questo periodo) ha tutte le caratteristiche del suo predecessore: è crudo e reale, come la voce scorticata di Aaron Dallison, ex Keelhaul. Questi sanno suonare e non sono diretti come sembrano (sono coscienti del fatto che la musica estrema dev’essere anzitutto tagliente e pericolosa), solo che uno non ha troppo tempo per rifletterci su, perché la loro componente black metal gli entra in pancia come una coltellata. Se può interessare, nessuno che ascolta black metal definirà così gli Axioma, perché – è così – non rispettano i codici di quel genere, anche se gli rubano più di un riff. Le parti più lente e atmosferiche sono infinitamente tristi, cupe, negative, e anche in queste fasi riaccade il miracolo per cui si sente che basso, batteria e due chitarre formano una trama non banale, ma il sangue è sempre vero. Anziché “le parti più lente e atmosferiche”, avrei potuto scrivere forse “le parti più doom”, ma non l’ho fatto per lo stesso motivo per cui nessun fan dei Satyricon scriverebbe che gli Axioma sono black metal.
Risponde alle mie domande proprio Dallison, scusatemi se è poco.
Non troppe band hanno un sound personale. Gli Axioma ce l’hanno. Secondo me è un sound asciutto: nulla che non sia necessario, niente grasso, niente effetti speciali, niente atteggiamenti da guitar hero (e avete buona tecnica, sembra). Che cosa avevate in mente quando siete partiti?
Aaron Dallison (voce/basso): Non abbiamo preso una decisione conscia su come avremmo suonato. Siamo qualcosa che è diventato semplicemente la somma delle parti. Quando registriamo, cerchiamo di farlo nel modo più organico possibile, quindi le dinamiche dei pezzi sono alimentate solo dall’energia creata dall’interno dal nostro songwriting.
No Satana. No Cthulhu. No borchie. No cinture di proiettili. No corpse paint. Niente stronzate. Ma il black metal è un’influenza per gli Axioma. Perché?
Ce n’è un po’, ma per me personalmente arriva dalle band che hanno ispirato il primo black metal: Celtic Frost, Possessed, Slayer, per dirne qualcuna. La scena norvegese degli inizi aveva un sound primario con cui mi sono sempre sentito in sintonia, ma non sono mai stato in alcun modo superfan del genere.
La voce cerca di evitare i cliché del metal estremo, probabilmente perché avete un background diverso e più composito. È stato difficile trovare la voce giusta per gli Axioma?
Mi è venuto il dubbio che per voce tu intendessi ancora il suono generale della band, ma in ogni caso potrei rispondere in questo modo: ciò che senti è il risultato di quattro individui affini che insieme hanno questo sfogo creativo che è solo loro. Stabilito questo, niente è difficile. Accade tutto in modo naturale, anche la voce.
Uno può dire che siete pesanti, aggressivi, rabbiosi… ma c’è pure grande tristezza nelle parti lente. Pensi che gli Axioma siano anche un modo originale per esprimere la tua tristezza?
Sì, assolutamente. A me pare che ci sia sempre tristezza dentro la rabbia, quindi per me questi due sentimenti funzionano bene insieme.
A giudicare dai testi di Sepsis, la pandemia sta lasciando cicatrici sugli Axioma. Che tipo di cicatrici? L’Europa combatte la pandemia non allo stesso modo di Gran Bretagna e Stati Uniti. Quindi io non voglio parlare di cose che non conosco: ti lascio però dire qualcosa, se vuoi.
La pandemia ha lasciato cicatrici su ogni umano sulla terra, a parte forse gli abitanti dell’isola di North Sentinel. Ciascuno di noi nella band conosce persone che sono venute a mancare, così come la maggior parte della gente. Sì, le nazioni hanno maneggiato le cose in modo diverso, ma alla fine della fiera una parte della popolazione terrestre adesso è persa per la cattiva gestione della condizione umana.
Axioma e Perdition Sect hanno dna in comune. Abbiamo recensito entrambe le band. Però, per favore, fai finta che stiamo bevendo qualcosa da qualche parte e tu inizi a raccontarmi di queste due band: quali sono le principali differenze, secondo te?
I Perdition Sect sono nati in isolamento, come reazione allo stato del mondo in quel periodo (marzo 2020, ndr). Il disco è stato scritto in dieci giorni. Abbiamo usato canzoni veloci, dirette, per esprimere disgusto per ciò che stava succedendo. Gli Axioma sono una bestia più dinamica e scolpita, che evolve nel tempo. La risposta facile sarebbe che dovresti sentire i Perdition Sect se ti piacciono i Discharge. Se invece preferisci Neurosis e Morbid Angel, prova gli Axioma. Generalizzazione totale per facilitarmi la spiegazione mentre parliamo di musica al bar.
Penso di poter dire che siete dei veterani. Tieni presente che non posso avere una conoscenza vera e profonda di ogni scena underground statunitense, perché vivo in Italia. Ricordo che gli Integrity sono di Cleveland. Ovviamente mi ricordo dei Keelhaul e dei Ringworm… Chi devo ascoltare oggi?
Shed The Skin, Kurnugia, Pillars, Midnight, Embalmer, Nunslaughter, Fake Muslims. Questi li ho sulla punta della lingua. Poi c’è una forte insorgenza di giovani band death metal old school qui. Non le conosco troppo, ma mi dicono che stanno andando bene.
Che possibilità abbiamo di vedervi in Europa, ragazzi?
Spero tante. Stiamo cercando di arrivare in Europa il prima possibile. Ne stavamo parlando anche prima della pandemia con qualcuno, quindi vorrei dirti che presto qualcosa salta fuori. Grazie dell’intervista!