ASSUMPTION, The Three Appearances
Per chi è avvezzo alle sonorità estreme e conosce la nostra scena underground i due nomi coinvolti in questa nuova band non sono nuovi, perché rimandano ad altri come Gravesite (ex-Undead Creep), Haemophagus, Morbo e Elevators To The Grateful Sky. Negli Assumption David e Giorgio hanno scelto di esprimersi tessendo atmosfere più opprimenti e andando più lentamente. In poco meno di mezz’ora il duo non rimane ancorato solo al death/doom, ma riesce a muoversi con un raggio d’azione molto ampio, ad esempio con una traccia d’apertura che strizza l’occhio a “The Tree Of Life And Death” dei dISEMBOWELMENT, o con ritmi più cadenzati come nella parte centrale dell’ep. Giorgio si occupa di basso, chitarra e synth: vocalmente ricorda lo stile di Craig Pillard (ex-Incantation e ora in forza nei Disma), ma è un vago richiamo che va in netto contrasto con la presenza fissa nei brani del fantasma dei Winter e del già citato quartetto australiano. Il congedo della lunga title-track mette in mostra il lato più sperimentale degli Assumption, prima con i riff catacombali e un growl malato, poi con uno stacco strumentale che ci prepara con tutta calma al delirio finale.
Tracklist
01. Moribund State Shift
02. The NonExisting
03. Veneration of Fire
04. The Three Appearances (Snag Gsum)