ASINO, Muffa
Nuovo ep per il duo chitarra-batteria, dopo l’esordio con Crudo di un paio d’anni fa. Questo Muffa è in pratica la diretta conseguenza di quanto lasciato a “marcire” col disco precedente. Lo so che la metafora può sembrare sciocca, ma il loro suono è questo, prendere o lasciare: pensate alla convulsa “Asino Da Balera” o “Casa Mia È Tranquilla”, dove sembra di risentire i cari, vecchi Karp (qualcuno se li ricorda ancora?). Chitarra super-fuzz (“Preistoria”) e batteria che si rincorrono e fanno festa in modalità pestona per tutti i sette pezzi, anche se “La Grande Nave” rielabora, in parte, un modello più riflessivo, altezza Don Caballero / June Of 44 più o meno, e poi ha un inaspettato finale dove citano pure il buon Galeazzi, celebre per la foga nelle telecronache olimpiche sul canottaggio. Ora, se avete ben chiare quali sono le coordinate della band, non potete che apprezzare le loro storie in salsa noise (e la traccia meditabonda che chiude vi farà capire molte cose), nelle quali si reiterano modelli assimilati da tempo, ripensati e suonati con la necessaria dose di scaltrezza ed ironia (“Schiaphpho”). Ho un debole per i toscani, forse ve ne sarete accorti, è che in quella regione c’è un sottobosco che non si è mai del tutto arreso a inutili derive indie-pop, pur avendo dato i natali a band importanti degli Ottanta per esempio, ma questo è un altro discorso. Posso solo aggiungere che se vi capitano a tiro secondo me dovete goderveli dal vivo, perché immagino che facciano faville.