ASINO, Crudo
Che (c)asino! Mi ritrovo sventrato, aperto in quattro. Sono stato violentato dall’Asino e ancora mi sanguina il culo e le orecchie e ogni poro da dove Crudo si è introdotto corrodendomi fino all’intestino. Ha un cazzo grosso così l’Asino, raglia, fa schifo, ha il pelo duro e molla scoregge al napalm. È composto da due animali da soma l’Asino: Orso Maria Arrighi, chitarra e raglio e Giacomo “Jah” Ferrari, batteria. Basta. Non serve altro all’Asino per farvi diventare ciò che ascoltate: una tartare di carne umana pestata sotto zoccoli di ferro e sciabolate punk alla “Six Pack” dei Black Flag. Testardi, amplificati, toscani, sopravvissuti agli tsunami d’immondizia musicale che non riusciamo a smaltire, gli Asino non si limitano al raglio, al rutto, alla distorsione. Sanno parlare alla gente, sanno prenderla a calci in culo per svegliarla dal torpore e dall’alienazione sociale attraverso testi che non possono lasciare indifferenti per il valore di protesta e l’arrogantissima attitudine che puzza di periferia sporca di piscio e formalità.
Data la natura omogenea e coerente del disco non avrebbe senso descrivere Crudo traccia per traccia. La puzza di rancido esala da ogni pezzo, attraverso strizzatine d’occhio a Offlaga Disco Pax, CCCP e al crust punk dei Discharge.
“Vaffanculo, rimanda!”
Tracklist
01. Lui Era Contentissimo
02. Non È Tutta Colpa Di Uno Scalino
03. Mai
04. Pre ’67 D.C.
05. Asinosauro
06. Mi Sono Bruciato Con I Coriandoli
07. Chinaski