Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

ASFÉRICO, Sonidos Del Subconsciente (I)

Sonidos

Uscita ostica questa nuova approntata dallo spagnolo Alex Gámez col moniker Asférico (ricordiamo che l’uomo è il boss del festival di musica elettronica Störung). Sonidos Del Subconsciente (I), già dall’intestazione esplicita si pone come problematico oggetto interpretativo della psiche o per lo meno ci prova, secondo noi riuscendoci. 

In pratica si tratta di un’unica maestosa traccia (è la prima di una serie di uscite) della durata di quasi venticinque minuti, che richiede concentrazione e giusto mood per venire apprezzata fino in fondo. Sin dall’inizio i rumori sordi provenienti da chissà dove s’intrecciano a delle più che probabili onde del mare che, amplificate a dovere, danno potenza al lavoro. Immaginatevi di essere come il piccolo uomo protagonista del celebre dipinto di Caspar David Friedrich (“Monaco in riva al mare”): ecco che vi si prospetteranno scenari tumultuosi e fantasie mostruose nella mente. Troverete poi un attimo di pace ─ ma è più stordimento a dire la verità ─ nella parte centrale del pezzo, tutto un fluttuare acquatico tra microscopici esseri che somigliano a schegge glitch e lunghe nuotate negli abissi. Lo scontro con la carcassa di una nave abbandonata è quello che ci attende verso il sedicesimo minuto, e qui chiaramente si avvertono miasmi industrial. Parte finale per un breve e quasi interlocutorio intermezzo noise che non comprendiamo fino in fondo, ma che siamo certi serva al musicista – e a noi – per resettare le sinapsi da cotanto viaggio sensoriale.

Pubblica il tutto la neonata netlabel Galaverna, nel suo roster, tra gli altri, anche Gianluca Favaron.