ASEPTIC VOID, The Town Of Light Soundtrack

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Ci siamo occupati più volte del lavoro del toscano Davide Terreni. Ora è la volta di una pubblicazione autoprodotta e acquistabile senza il ricorso a nessuna struttura distributiva, pensata per accompagnare un videogioco “narrativo di tipo esperienziale” (sviluppato da un apposito team di esperti con base a Firenze, la LKA) ora disponibile anche per X-Box (se ne sono occupati pure il Corriere Della Sera e Repubblica). L’autore si è fatto ispirare da una storia realmente accaduta a cavallo della Seconda Guerra Mondiale nell’ormai abbandonato manicomio di Volterra. Una sedicenne di nome Renée fu internata lì e se ne narrano le – credo tristi – vicende per capitoli che rievocano delle singole situazioni (i titoli sono eloquenti). Dunque sarebbe soprattutto il caso di giocare e ascoltare contemporaneamente per meglio comprendere l’insieme, ma Aseptic Void mi ha presentato il tutto come un classico lavoro musicale e di questo vi devo dare conto. Detto che i frammenti sono chiaramente in tema con le ambientazioni (claustrofobiche, di sofferenza e di vana speranza), legati appunto alla storia personale della giovane protagonista, va comunque sottolineata l’efficacia dell’operazione nel suo insieme, ma Terreni non si nega la possibilità di inserire verso la fine un brano più classicamente articolato, “Black Toy Box” (era presente in Carnal, del 2013) che serve in un certo qual modo a confondere le acque, a stemperare per paradosso la tensione accumulata durante l’ascolto (o il gioco). Direi che l’esperimento sembra riuscito, ma è chiaro che se volete viverlo nel suo insieme dovete unire le due esperienze.