ASEPTIC VOID, Carnal
Ritorno per il musicista toscano con questo nuovo Carnal. Se il lavoro precedente, Slender’s Woods Official Soundtrack, aveva lo scopo di accompagnare le scene di un videogioco (riuscendoci più che bene), con questo invece si rimane in un alveo più cerebrale e meno legato a un tema specifico. Ci troviamo comunque ancora sul lato più oscuro di certa ambient mescolata con venature di matrice industrial (“Beyond The Suffocation”), dunque composizioni che somigliano a violente folate di vento gelido sulla nostra faccia, e che ci fanno ricordare l’amaro sapore del metallo sui denti (“Circumspection”), alternate a prove di forza sempre sull’orlo di sputare improvvise secrezioni oleose (la title-track). Aseptic Void è un po’ come una macchina che resuscita dall’oltretomba per cantarci la fine (pensate alla mitologia della possessione di “Christine, La Macchina Infernale” di John Carpenter), immaginate la strana scatola nera della ritmica “Black Toy Box”, che dà ansia solo ad osservarla, e qui tornano incubi cinematografici degni dei migliori horror. Eppure il lavoro decolla solo in parte, visto che alcuni passaggi sanno di già sentito. Sia chiaro, tutto questo non scalfisce minimamente le intenzioni di un talento che se ne sta in disparte e sforna dischi sempre più isolazionisti (ma non di isolazionismo tout court stiamo parlando), a partire dalla passione per l’elettronica per approdare chissà dove, ma lo teniamo d’occhio. Intanto possiamo dire che sta crescendo.