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Aquapolis – Ep. 19 – 30/3/2023 – Note – Slikback

Qui la puntata. Di seguito il racconto della playlist.

Note – Slikback

Slikback (photo credit: Tarona)

Slikback (vero nome Freddy M Njau) è un pioniere sonico: la sua arte si appropria dei mezzi di produzione, li piega alla sua profonda intenzionalità-volontà creativa, sempre di confine. La sua musica è d’esperienza nodale, liberata, un universo computazionale per la macchina o per chi parla il loro linguaggio, un estensione spazio-sonica dove tutto muta continuamente in un viaggio ai confini della percezione uditiva tra non-luoghi siderali e vaste superfici notturne.

Corpo fantasma nello spazio oggetto

  1. Bantu Zen
  2. Just I
  3. SONSHITSU
  4. KARUM
  5. ZUHURA

Il drum-kit mappa questo spazio oggetto algoritmico: bussa-inciampa-tentenna automatizzato, su case-struttura poi dentro i tutti i mezzi di produzione conduttori. Il corpo fantasma-volontà aleggia-coltre, minaccioso, tra le intersezioni e schizza via gaussiano-computazionale, percorre distanze altre, infestando-esprimendosi nell’hardware tutto [1]. Frame vocali in loop voce-volontà del corpo fantasma preludio all’azione-espressione-vischiosa corrosiva corrompe e riscrive il codice dei mezzi di produzione conduttori-costruttori. Si estende nel ricordo-mappato-organico articolare teso nello sforzo [2]. Il ricordo antico-organico corpo mappato scompare: fluido-moltitudine responsivo, fantasma, si estende nuovo-veloce attraversando-infiltrando tutti i touchpoint attivi, nuova-coltre corrosiva nella vastità di questo spazio limite-elettro-metallico [3]. Il calore-pressione aumenta, i case-struttura si flettono rispondendo-posseduti al nuovo codice scritto [4]. La nuova pressione-possessione dati è insostenibile per i mezzi di produzione conduttori: l’hardware è sovraccaricato nel nuovo-lavoro-combustione. Il corpo fantasma adesso esteso ha posseduto questa struttura [5].

Immagini dall’extrapiano

  1. FADE
  2. BARE
  3. AGENT
  4. F1

L’extrapiano è vasto-siderale una grande sintesi additiva sospesa nel cluster, oltre l’abisso quantico, ogni vibrazione colore unico, le dispersioni elettrostatiche-cuscinetto stabilizzano lo stesso: immagini-combustibile prendono fuoco esaurendosi nel vuoto-macchina-struttura [6]. Flussi-propulsione bitcrusher decostruiscono la macchina-struttura fucina di questo piano: il suono azione plasmato denso-caos-fusione colpo-riverbero su asset produzione-circolare [7]. La macchina-struttura pulsa-contorce esprime suggestioni-uditive attingendo esperienze-pattern-limite direttamente dal Dom [8]. Gigantesche pipeline-condotto flusso-mediatico-contenuto lasciano questo piano [9].

Xenosfera

  1. SUNKEN
  2. PROXY
  3. CHAKRA
  4. REM
  5. I

L’oscurità pulsa in pattern predatori-anti-organici sommerso-profondissimo osservato-obbiettivo in principi di bug-sferzate-elementali spazzano il piano in costrizioni vischiose [10]. La sorgente è omessa si avverte soltanto attraverso le vibrazioni costrutto-extraorganiche: flussi di pattern mutati dal Dom nel ricordo del corpo organico si manifestano-rivelano in aritmie aliene sintetico-sensoriali in prossimità della sorgente [11]. Il flusso sorgente è traversato da ultracompressi-laminati: bagliori-percepiti soltanto tra i giganteschi cerchi-energetici-sospeso-alimentati che contengono la dispersione dati tutta [12]. La coda esprime il rapido-circolare susseguirsi di livelli passaggio-sovrapposti, cluster carico residuale del flusso sorgente [13]. L’abbraccio-flusso della vibrazione comunica direttamente con la sfera emotiva-processata [14].

Creazione/elementi/nuovi_componenti

Macchina futura

  1. ERIT
  2. MIEN
  3. HASH
  4. SHIFT
  5. EDGE
  6. QR

Parla il nuovo linguaggio macchina drone tutt’uno-esteso: la materia si crea-deforma-mutante nella nuova definizione temporale-scandita nuova-extraorganica creativa. Le enormi strutture mezzi di produzione-costruttori sono flusso-liberate [15]. La nuova-extraorganica rave-macchinico-collettiva case-carapace-produttiva, liberata, prima suolo poi, in alto, cielo [16]. Sinapsi-oceano nuova-neurotica tra scariche elettriche e extravita rinnovata acquatica [17]. La luce-giorno scivola via, suoni extramutanti-veglia-rigenerazione dalla nuova-selva: macchine per le macchine [18]. La nuova-selva nel suo limite cambia in operazioni piroclastiche-tettoniche rigenerative: continuum mondo macchina per le macchine [19]. Online eterea-vaporosa-matrice-bidimensionale compressa la landing-interfaccia d’accesso per la vita integrativa non macchinica [20].

Abitata

  1. SHEATH
  2. BREATHE
  3. SKY GARDEN

I suoni distanti dal Dom si risolvono in un ronzio-sciame-operoso-tunnel sfumato nella corsa delle luci a Led: la città dall’alto si muove-impenetrabile-lapidaria-sorvegliata nella sua scacchiera fatta di bagliori-fulmicotone [21]. Nelle arterie più strette la luce si riflette violenta nelle pozzanghere, disperdendosi lunga sui muri ferita aperta rivelazione della non-vita [22]. La flora è ampia mutante, nutrita da una timida luce naturale che filtra dalle grosse finestre vetro-acciaio compensata dai grandi lampadari a luce artificiale delle attività commerciali [24].

Aquapolis
Aquapolis è un non-luogo come se ne trovano nei recessi della nostra memoria: posti come Lemuria, Atlantide, i confini dell’universo e oltre e tutti gli altri luoghi immaginati.
Aquapolis si trova nel metaplasmo dell’Occidente, esiste nei desideri di tuttƏ (infinito e +), lì dove risiede la proiezione di un futuro che esiste e co-esiste ma ancora non manifesto, è un codice che si scrive di interazioni e suggestioni artistiche di un nuovo immaginario collettivo.