Aquapolis – Ep. 18 – 2/3/2023 – Dettaglio
Qui la puntata. Di seguito il racconto della playlist.
Dettaglio
Il Dom
1. Voice Actor – Wide
2. LCY – Sound
3. Slikback – TRI (INTERLUDE)
Le mega-strutture tutte che compongono il Dom nella sua interezza sono cariche di dati: alcuni sono trasmissioni aperte in cerca di espressione, flussi sonici emotivi umani predisposti per il pattern-corrisposto prima di aprirsi al destinatario. Scintille di vita sensibile per chi ascolta [1]. Il dato sonoro rilasciato è quantitativamente illimitato ma atto a esprimere nella sua complessità orizzonti percepiti-possibili-non-possibili e suggestioni-tutte [2]. La luce nel Dom è accecante: un continuo suono-riflesso acuto spinto oltre i lunghi funnel-commerciali senza fine. I dati strutturali-commerciali (nelle sub-basse) pulsano-attraversano e sostengono le mega-strutture tutte [3].
Tecnologia nera
4. Pavel Myliakov – last dolphin
5. DJ Python – uwu
6. Rian Treanor, Ocean James – As it Happens
L’oceano di dati si estende su gran-parte del pianeta acquatico: i bagliori scintillanti delle sue creste si muovono morbidi in sequenze elementali-sinusoidali fino a sgretolarsi in componenti nel limite-infinito-percepito. Messaggi in continua mutazione dalle profondità del flusso-sonico rivelano l’ultimo delfino [4]. Sulle sue sponde i dati elementali si scontrano con il limite del piano: non più infinito-percepito ma limitato (in loop) alla sua essenzialità-percepita modulata. L’oceano ritirandosi brevemente mostra miliardi di interfaccƏ. Le interfaccƏ sono disegnate per comunicare per multiple-interazioni: levigate perfettamente dalle interazioni elementali rivelano futuri possibili e scenari dell’eterno presente [5]. Nei cieli del pianeta acquatico i dronƏ si impegnano in tutti i vertici-frattali per estendere i confini di questo piano digitale, stressando le sue pareti-limite-realtà-percepita in continue flessioni e suoni materiale-sollecitato, cercando per interazione la nuova-corretta responsività-metaplasmo. Trovata la giusta interazione-apertura-estensione i dronƏ comunicano la loro gioia alla rete collettiva [6].
Interlinea
7. James K, Yves Tumor – Open
8. Rabit, Embaci – No Ceiling
9. Lauren Duffus – Love Love Love
10. Lamin Fofana – Broken Time of Transition
Il suono precipita e mappa l’abisso-vastità dell’interlinea posta tra i due piani: un suono di chitarra xeno-mutante si apre e disegna riflessi-possibili di un’intimità-delicata che apre alle vastità infinito-percepite. Nuovi componenti di vetro fragile-responsivo cambiano la loro struttura in nuove suggestioni familiari: tutti i futuri possibili e l’eterno presente [7]. L’interlinea rivela dettagli di un futuro-compiuto-futuro-possibile breccia indigeribile tra le intersezioni abbaglianti dell’eterno presente: le strade scorrono veloci, la luce del sole sospesa su lunghe pause, la natura tranquilla-quiete, gli affetti e il cielo aperto-abbraccio [8]. Voci-frame lontane provenienti dal Dom, sovraccaricati i mezzi-hardware-produzione, fluttuano liberati nell’Interlinea: emozioni spontanee dense e appiccicose nutrono-alterano questo inter-piano [9]. Frame nitidi si susseguono circolarmente uno dopo l’altro mentre in un lento volteggiare ci allontaniamo dall’inter-piano: il suono è scarico-polimorfo pieno di cigolii mai uditi prima in un data center ai confini del cosmo [10].
CordƏ
11. Silvia Tarozzi, Deborah Walker – Dondina
12. More Eaze – Known
13. Astrid Sonne – Ephemeral I
Si manifestano-trattenuti-respirati-aperti ricordi dell’eterno presente: le cordƏ tutte hanno un nome-tutte si chiamano, il loro suono matrice-vibrante-vibrata che tesse piani differenti, dal tessuto dei panni mossi dal lavorio circoscritto dalla luce tenue percepita a mezz’occhio-capovolge la vista e poi ancora in continui volteggi-ariosi-rondinƏ nel dovere di gioco-volare-ancora [11]. Il corpo eroico-nudo confortevole si abita di suono nel luogo capirsi-cambiare-rinnovarsi-ancora. Le cordƏ sostengono viva intimità [12]. Vibranti i corpi di nomi nello stupore di sentirsi passo lento-immobile, verticale nel suono [13].
La frontiera
14. Voice Actor – Calculated Reactive Space
15. Slikback – STRAY
16. Rurali Qaisar – Fatima’s Poplar
17. Slikback – MIENAI
18. More Ease – Cold
19. Osheyack – Pratfall
20. Ryong, Eva Tind – Sirens
Il Dom è sottile-percepito: i piani vicinissimi. Le possibilità d’interazione e reazione sono infinite, il corpo immobile-fermo-schizzato via analizza la realtà percepita-quotidiana-iper-connessa dell’eterno presente [14]. Le dimensioni dell’eterno presente qui nel Dom vibrano in loop: suoni urbani-strusciati-parete, vetri rotti-portiere-acciaio, conflitti-eterni-notturni, lame-scintille. Le basse-led-vive-pulsano con colpi elettrici-centralina nei corridoi delle mega-strutture-dormitorio. Le pareti graffiate sulle spalle si stringono-spengono-accendono in frame al neon. Freccia-macchina-accesa-spenta, vivai di conflitto in iper-inclusione semiotica-sovrapposta, il Dom si accende-apre-vastità: è la macchina-perpetua-presente [15]. Backend dell’eterno presente [16]. Ectoplasma [17]. Iper-realtà [18]. Incubo [19]. Piano-sottile [20].
Aquapolis si trova nel metaplasmo dell’Occidente, esiste nei desideri di tuttƏ (infinito e +), lì dove risiede la proiezione di un futuro che esiste e co-esiste ma ancora non manifesto, è un codice che si scrive di interazioni e suggestioni artistiche di un nuovo immaginario collettivo.