Anton Ponomarev, come fosse l’ultima volta

P/O Massacre

Anton Ponomarev è un sassofonista e noisenik russo, che oggi vive a Zurigo con la sua compagna. È parte di molti progetti che intersecano improvvisazione, noise, ambient/drone, ed è sicuramente in debito con alcune propaggini estreme del metal. L’ho conosciuto grazie a Utech Records, che ha pubblicato il suo progetto col chitarrista Anton Obrazeena, battezzato molto semplicemente P/O Massacre. Se dovessi spiegare in poco tempo cosa fanno i due Anton, racconterei che al secondo disco hanno collaborato con Alex Buess e Merzbow. In realtà, anche ascoltando il loro recentissimo Sonic Oblivion, sempre su Utech Records, il suono denso e pesante del duo non rimanda direttamente ai radicalismi dei 16-17 o alla trascendenza rumorosa del sig. Akita, ma fa subito pensare al magma dei Sunn O))), anche perché Ponomarev gestisce il sax con accortezza e si dedica per la maggior parte del tempo alla parte “elettronica” del progetto, mentre Obrazeena prova a uscire dalle basse frequenze con qualcosa di più arrugginito e tagliente. Sonic Oblivion un disco doppio che è un vero e proprio tour de force, una fatica per orecchie pazienti, abituate a una forza di gravità impensabile per questo pianeta. Solo dopo un’ora e dieci tocca a “Nonslaught”, che si mostra più riflessiva e meno soffocante, prima di passare il testimone a “Kirkenes​-​Tromsø”, che è la fine del viaggio e si riallaccia a un viaggio reale di Obrazeena, diventando anche e soprattutto un invito a disertare.

Sei di Mosca. Avevi band e progetti in Russia. Ora sei a Zurigo. Perché hai lasciato la Russia?

Sì, vivo a Zurigo già da 3 anni, mi ci sono trasferito prima che la guerra iniziasse. Posso dire che si è trattato di motivi familiari, mia moglie è svizzera e dopo qualche anno di relazione a distanza abbiamo deciso che io sarei venuto a vivere in Svizzera.

Quale è il tuo background jazz? Sai… ascoltare Colin Stetson o Mats Gustafsson o ancora gli Zu non fa di me un esperto di jazz. Né il mio affetto per Peter Brötzmann compie il miracolo. Apprezzo molto ciò che combini nel campo della drone e noise music, ma non so da dove tu provenga, musicalmente parlando…

La storia è più o meno così… Da piccolo ho ascoltato esclusivamente metal e suoi sottogeneri. Anche adesso a casa ascolto principalmente grindcore e death metal, pur assaggiando tutto.
Comunque, molto tempo fa, ho studiato jazz in un istituto musicale di Mosca, ma mi considero ancora autodidatta quando si parla di sassofono.
Ho sempre trovato interessanti le frange estreme di certi generi musicali. Così sono arrivato alla musica sperimentale, al punk jazz, al free jazz, al drone, allo sludge, al noise… Difficile da spiegare, a un certo punto ci sono andato sotto e non ho più smesso (ride, ndr). Non sono sicuro di aver risposto alla tua domanda…

Hai risposto alla mia domanda. Vivi in Svizzera, quindi magari conosci Dave Phillips: ha iniziato con una grindcore band e poi ha formato un collettivo sperimentale chiamato Schimpfluch Gruppe. A volte la musica estrema è un modo per distruggere le regole e poi riscriverle. Adesso mi costringi a chiederti un po’ di nomi di tue metal band preferite. Ti prometto che dopo comincio a parlare dei tuoi progetti più recenti.

Sì, lo conosco, ci siamo visti molto spesso qui in Svizzera e per inciso ad aprile abbiamo fatto un tour in Cina. Circa sei musicisti svizzeri hanno performato al festival “A bunch of noise” di Shangai e lì finalmente ho incontrato di persona Rudolf Eb.er. Lo Schimpfluch Gruppe erano tre persone: Rudolf, Dave e Joke Lanz. Tutti loro sono fantastici!
“A volte la musica estrema è un modo per distruggere le regole e poi riscriverle”… esatto! Questo è tanto vero!
Per quanto riguarda le band, sono troppe. Ok, per esempio: Superjoint Ritual, Paroxysm Unit, Exorbitant Prices Must Diminish, Passéisme, per dirtene qualcuna…

Non avevo proprio idea che tu conoscessi Dave di persona, ma quella scena è piccola, quindi… Come hai incontrato Anton Obrazeena? Perché avete iniziato un progetto insieme? Tieni conto del fatto che io ti conosco proprio per via di P/O Massacre.

Conosco Dave da tempo. In passato veniva in tour spesso in Russia e io andavo ai suoi concerti a Mosca. Molto tempo fa! E poi era amico di Dmitry Vasilyev, che ha scritto il libro “Viva Italia” (è un libro che “censisce” gli artisti italiani di area “industrial”, a farla semplice, ndr).

Su P/O Massacre… Conosco Anton da un bel po’. Tutti sapevamo di lui per via della sua band Jars, che era molto popolare nei circoli noise rock. Anton ogni tanto mi chiamava per registrare il sassofono per alcune tracce degli Jars. Ma non suonavamo insieme. Però un giorno un ottimo amico comune, Denis Alekseev, che organizzava un festival di musica sperimentale (la più selvaggia che uno poteva immaginare, lui lo chiamava “Normal Jazz Festival”), ci ha invitato a esibirci spontaneamente come duo. Era il 12 ottobre 2018. C’è un bootleg di questo. Ci è piaciuto ciò che abbiamo combinato, quindi abbiamo deciso di continuare. Ed è stato proprio Denis a suggerire “Massacre”, dato che in quel momento eravamo senza nome. E proprio in questi giorni sta uscendo Sonic Oblivion, il nostro terzo disco.

Ho ascoltato sul vostro Bandcamp quel bootleg, così ho scoperto anche questo video incredibile che avete linkato lì. Dove eravate? È sempre rinvigorente vedere artisti suonare ovunque e seguire il loro istinto creativo.
C’è un link tra voi e i Sunn O))), secondo me, ma non è una grande scoperta. Una volta (2007) ho assistito a un live show di Keiji Haino e Peter Brötzmann insieme, quindi nel sentire il tuo sax in questo contesto vado con la memoria a quella sera. Non per caso, dunque, voi avete collaborato con Merzbow e Alex Buess: avevate un’idea iniziale su che direzione prendere col vostro progetto?

Sì, amo anche io sul serio quel video! È dei nostri amici di Noise Channel, che filmano artisti che piacciono loro in ogni tipo di posto strano e inusuale. Il nostro è nella cucina della casa di Chertkov a Mosca, un luogo di cultura e di rilevanza federale.
I Sunn O))) sono un buon esempio…
E sì, sei stato fortunato a vedere il duo Haino/Brötzmann. Sfortunatamente a me non è successo, ma li ho visti in occasioni separate. In ogni caso il mio progetto preferito di Brötzmann è Full Blast!

Per quanto riguarda il nostro album collaborativo con Alex Buess e Merzbow, anzitutto la nostra idea era di attrarre più attenzione sul nostro disco, perché lo intendevamo come un album contro la guerra e parte del denaro delle vendite andava a un ospedale infantile di Kiev, per aiutare le vittime ucraine della guerra ancora in corso.

Ovviamente è stato molto d’ispirazione lavorare con questi musicisti leggendari. Per me ha molto significato ciò che Alex ha fatto e fa, è uno dei miei musicisti preferiti e il suo gruppo 16-17 mi ha influenzato molto. In aggiunta è un tecnico del suono assolutamente geniale. Sa come far suonare forte e potente un vinile. A parte il suo contributo a una delle nostre tracce, infatti, si è preso in carico il mixing e il mastering di tutto e l’intero concept del sound è merito suo! Non so chi avrebbe potuto farlo meglio di lui.

Questo è stato soprattutto uno studio project, dato che Alex non performa più… forse Masami Akita sì, vediamo, forse un giorno avremo l’opportunità di suonare live insieme. Personalmente sono felice di come è uscito e adesso P/O Massacre proseguirà di nuovo come duo. Alcuni concerti europei sono già programmati per ottobre e novembre. E saremmo felici di venire in Italia, se qualcuno organizza!

Parliamo di Sonic Oblivion. Partiamo dall’esterno. Come sempre Utech Records lavora molto sulle grafiche. Perché avete scelto Alexis Trice e perché quel felino così regale?

La decisione sulla copertina è stata molto facile e veloce. Utech ha suggerito questo dipinto di Alexis. Ci è piaciuta l’idea, ci è piaciuto il quadro, quindi perché no… via…

Mi piacciono i primi due pezzi, ma sono molto difficili da approcciare, anche per chi è avvezzo a certa musica. Ed è un viaggio di più di un’ora. Dove ci troviamo alla fine del viaggio? Dove pensate di averci portato?

(ride, ndr) Non lo so, me lo devi dire tu. Ma spero che alla fine del viaggio tu ti trovi da qualche parte dove ti sia possibile apprezzare il silenzio.

Te lo dico io? Il rischio è fare filosofia. Per me è un esorcismo. A scuola dove sono andato avrebbero detto “catarsi”. Come ti sentivi dopo tutta la distruzione, dopo che avevi smesso di urlare col tuo sax alla fine di “Love Waves”?

Sì, penso che possa essere una specie di catarsi…
Difficile rispondere alla domanda… sono estremamente concentrato in quei momenti, ed è come uno stato di trance… come se il compito di suonare (performare, agire) fosse quello di farlo come se fosse l’ultima volta nella tua vita!

Kirkenes – Tromsø” è un pezzo basato su di un singolo campionamento del suono del De Havilland DHC-8 Dash 8-100. Obrazeena lo ha pilotato dal confine nord della Russia verso la Norvegia per evitare la leva militare per la guerra in Ucraina. Questa storia sembra di un altro secolo. Tutto tragico. Ci ricordate che la musica underground può essere politica. Prima della Guerra era difficile per un artista lavorare in Russia?

… di un altro secolo… Giusto! E tragico, sì! In realtà la musica e l’arte underground dovrebbero o persino devono essere politiche, direi.

Prima della Guerra le cose andavano bene, facevamo molte cose fighe in Russia… la scena cresceva… c’erano molti concerti, si invitavano artisti da tutto il mondo. Alcune istituzioni internazionali lavoravano per supportare e per far accadere cose, per organizzare concerti per musicisti da fuori. E il pubblico si appassionava, molto spesso vedevi qualche centinaio di persone a concerti di musica sperimentale. Era molto figo. Ma adesso tutto questo è finito!

Ti lascio concludere parlando dei tuoi progetti: cosa dobbiamo sentire della tua produzione più recente? Suonerai dal vivo con Anton nei prossimi mesi? Come può contattarti qualcuno che voglia organizzarti una data?

Dunque, più o meno contemporaneamente a Sonic Oblivion sono uscito come Augenblick, duo con il chitarrista cinese Li Xing. Ad aprile abbiamo fatto il nostro primo tour in Cina e ci ispira l’idea di proseguire in modo ancora più intenso.

C’è anche un duo con Violeta Garcia. Sono molto fiero di quest’album in studio! Ed è sempre il massimo suonare con Violeta!

Insomma, mi piacciono i duetti…

Con P/O Massacre abbiamo due piccoli tour in Europa programmati per metà ottobre e metà novembre. Il primo in Germania, il secondo in Polonia. Presenteremo Sonic Oblivion.

Per contattarmi la miglior cosa è scrivermi a anton.ponomarew@gmail.com
Se no, ecco l’albero dei link.