ANTIVERSUM, Cosmos Comedenti
Negli ultimi anni il death metal sembra essere arrivato a un livello superiore grazie al contributo di quella grande band che sono i Portal, i quali, oltre ad avere inciso sulla componente oscura del genere, hanno dato vita a un filone molto più caotico, criptico ed estremo, perfetta colonna sonora per le tematiche lovecraftiane e orrorifiche dei loro testi. C’è chi sta facendo tesoro di questa lezione, portando avanti qualcosa di non derivativo ma ugualmente maligno.
Stiamo parlando degli Antiversum, gruppo svizzero attivo dal 2010, il cui demo Total Vacuum è uscito nel 2014 per un’etichetta di tutto rispetto come l’irlandese Invictus Productions. Quel lavoro introduceva un discorso ben preciso, in cui il caos, anziché essere prodotto da riff intricati e multiformi, era fatto di parti molto più semplici ma ricche di dissonanze, che davano una sensazione di vuoto profondo. Questo tipo di sensazioni tornano, migliorate, in Cosmos Comedenti, esordio anch’esso di sole quattro tracce, con una durata di poco superiore a quella del demo (13 minuti in più). L’effetto finale non è poi così distante da quello ottenuto dai nostrani Mefitic, i cui pezzi sono incentrati su riff semplici ma prolungati fino all’eccesso. Qui però il concept è basato tutto sullo Spazio e su come l’Universo sia, nella sua immensità, una creatura nemica, da cui l’uomo non può che essere risucchiato e annichilito. È molto efficace, per rappresentare questo sistema sconfinato e ostile, l’alternarsi di dissonanze e sezioni monolitiche e imponenti. La forma canzone è sempre meno ricercata: i brani sono quattro parti di un insieme che è difficile scomporre. È tutto così ostico e minimale che perfino le grafiche del disco sono scarne e riportano pochissime informazioni, senza menzionare la line up che l’ha registrato. È superfluo dire che se non siete già dentro a questo sound difficilmente vi orienterete. Però, chi è già “avanti”, non potrà non apprezzare questo disco.
Abbiamo di fronte una forma di black/death che in pochi riescono a riprodurre con coscienza di causa e credibilità. La monotonia è dietro l’angolo, ma gli Antiversum conoscono bene la materia e la plasmano con grande perizia: il risultato finale è caotico sì, ma molto scorrevole e assai godibile. Forse si tratta del futuro del death metal, senza debiti con gli anni Novanta e legato al nuovo millennio e alle contraddizioni che questo si sta portando dietro. Cosmos Comedenti è sicuro una delle uscite migliori di questo 2017 e lo consigliamo a tutti gli amanti della musica estrema, controversa e a chi è alla ricerca di qualcosa di complesso ma coinvolgente.