ANNA VON HAUSSWOLFF, All Thoughts Fly
Il quarto album di Anna Von Hausswolff, Dead Magic, prodotto da Randall Dunn, ne aveva messo in luce definitivamente il grande talento, rivelandosi uno dei migliori titoli di area “heavy” del 2018. Già lì c’erano tracce incise con un vecchio organo a canne, nella chiesa Marble Church di Copenaghen. Organo che per la musicista di origini svedesi è infatti da sempre il peculiare strumento d’elezione, tra sacralità e goticismo, armonie e contrasti, approcciato assecondando poliritmi e transizioni fluide. All Thoughts Fly, in uscita in vinile e digitale per Southern Lord, in un 2020 che l’ha vista pubblicare anche un esordio omonimo con la band di impro drone-noise BADA, è allora un’estremizzazione di tale percorso, dato che l’organo a canne è addirittura al centro di tutto il disco, interamente strumentale. Quello impiegato stavolta si trova nella natia Göteborg ed è una replica accurata dell’organo costruito nel XVII secolo dall’artigiano tedesco Arp Schnitger, di cui si sfruttano in modo squisitamente acustico persino i suoni derivati dalla sua meccanica e dal suo sistema di alimentazione dell’aria. Per registrarlo, all’interno dell’Örgryte New Church con la collaborazione di Filip Leyman, nell’arco di una settimana, sono stati impiegati due microfoni da camera, d’atmosfera, e due paia di ulteriori microfoni interni.
A proposito di luoghi, i sette brani nella scaletta di All Thoughts Fly – per quasi tre quarti d’ora di durata – sono stati ispirati dal Sacro Bosco, ovverosia il parco di Bomarzo a Viterbo, noto come il Parco dei Mostri o il Parco delle Meraviglie… insomma, scegliete voi nel definirlo se propendere verso il terrore o verso lo stupore, tra figure grottesche e mitologiche, elefanti, draghi e leoni, case pendenti, iscrizioni enigmatiche, folta vegetazione e ipotesi di percorsi alchemici… Una delle sue sculture in basalto, non una qualsiasi bensì la più celebre in assoluto, è L’Orco che campeggia, sfocato e quindi ancora più misterioso nella foto di copertina. Sulla sua boccuccia, che abbraccia oppure fagocita la compositrice, intravediamo la scritta “Ogni pensiero vola”. Giustappunto, All Thoughs Fly.
Opera audace e incantata, All Thoughts Fly è avventura e rifugio. Addentrandovisi, è possibile riconnettersi tanto alla natura con lo splendido paganesimo di “Theatre Of Nature” (il cui motivo principale torna a fare capolino nella ben più concisa e dissonante “Entering”), quanto alla sofferenza umana con “Dolore Di Orsini”, dedicata a quel Pier Francesco Orsini che nel 1547 commissionò la costruzione del parco in ricordo della moglie scomparsa. Von Hausswolff, affascinata dalla tristezza e dalla matrice selvaggia del Sacro Bosco ma anche dalla fervida immaginazione che ne ha innescato la realizzazione, ambisce proprio all’amore come “fondamento per la creazione”. Qui la creazione omaggia poi la regina dell’Ade “Persefone” e genera il crescendo via via drammatico della title-track, in un sentiero di minimalismo che rende inferi e bellezza un’unica cosa fuori dal tempo.
Tracklist
A1. Theatre Of Nature
A2. Dolore Di Orsini
A3. Sacro Bosco
A4. Persefone
B1. Entering
B2. All Thoughts Fly
B3. Outside The Gate (For Bruna)