ANIMUS MORTIS, Testimonia
Oggi la facilità di composizione di un brano o di mettere in circolo di un disco ha portato a una crescita incontrollabile di band: più scelta e possibilità di ascoltare nuova musica, ma anche una più alta probabilità di incappare in lavori scadenti. Il carico è ancor più eccessivo se ci spostiamo nell’area occidentale del Sudamerica (quella che a noi interessa con gli Animus Mortis) o – per farla breve – nel Sud-Est asiatico (siamo praticamente invasi da gruppi indonesiani). Nella stessa terra di Pentagram, Wrathprayer, Perversor e Unaussprechlichen Kulten si fanno avanti questi cinque cileni, che proprio quando tagliano il traguardo dei dieci anni di attività firmano per l’italiana ATMF, dopo aver debuttato per Debemur Morti. Pur rimanendo in terra natia, hanno aperto concerti per Mar De Grises, Dimmu Borgir e recentemente per i Behemoth. Non è da tutti avere un biglietto da visita di tale portata e per fortuna, senza montarsi in alcun modo la testa, musicalmente la band riesce anche a portare avanti un discorso senza intoppi. Per tutta la sua durata Testimonia rimane su ottimi livelli: i sette brani definiscono un black metal più europeo e professionale sia come registrazione, sia come stile, le idee sono complesse (ma non troppo) e allo stesso tempo ricche di melodia, inoltre Nicholas Onfray – rimasto unico membro originale della band – riesce a raggiungere con facilità range vocali differenti, il che dona ulteriore dinamismo all’insieme. Troppo facile paragonare i loro riff a quelli dei Deathspell Omega (mentre le atmosfere glaciali ci rimandano ai Blut Aus Nord della trilogia 777), e di certo non ci troviamo di fronte a un disco imprescindibile, ma gli Animus Mortis dimostrano di avere una marcia in più rispetto a tanti altri. L’impronta intensa, le chitarre vorticose e l’atmosfera resa ancora più fredda da una produzione densa rendono il lavoro davvero valido.
Tracklist
01. REM Manifesto
02. Seven Decrees
03. Manuscripts (Emanation & Ascent)
04. Testimonia
05. The Flames Of Wrath
06. LVX
07. Vibrations From The Immaterial