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ANDREA VALLE, Cortège D’Alsaxy

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Cortège D’Alsaxy è un disco “made in Torino”, verrebbe da dire, dato che Andrea Valle, che ha composto le musiche, l’ensemble che le esegue assieme a lui (Michele Anelli, Dario Bruna, Carlo Barbagallo, Federico Marchesano e Kei Yoshida) e la location dove è stato registrato (il Superbudda) sono legati alla città sabauda. Pubblica però l’inglese/canadese The Silent Howl, dedita alla diffusione di una serie di lavori “di ricerca” che onestamente conoscevo poco. Quest’ultimo, del resto, è l’esteso campo in cui da tempo si muove Valle, che è appunto ricercatore universitario ed esperto di SuperCollider, software libero che gli serve per architettare le sue musiche complesse (farei menzione anche della sua approfondita conoscenza di Enore Zaffiri, figura affascinante della nascente “musica elettronica” del Dopoguerra).

Cortège D’Alsaxy è ispirato da un’installazione posta a Strasburgo dell’amico e artista spagnolo Marcel·lí Antúnez Roca (vi dice qualcosa il collettivo artistico dei La Fura Dels Baus?). Cosa si ascolta in questo lavoro di breve durata? Qui viene il bello, difficile dare una descrizione precisa del matematico (sembra un paradosso…) magma sonoro che scaturisce da qui, però ci provo: frustate jazz-core con tromba in modalità free in “Brigitte”, pericolosi crash che potrebbero alla lontana ricordare il John Zorn dei Naked City (ma in combutta coi Primus), una sorta di marcetta math-core sempre ottundente in “Catherine”… Insomma il mal di testa e un ipotetico principio di esaurimento nervoso sono garantiti; credo siano tra gli obiettivi di Valle, ma è chiaro che non c’è solo questo. Maneggiare con cura…