AMALTHEA, The Fall
Un unico pezzo per questo 7” licenziato in trecento copie dalla band svedese in occasione del recente tour invernale in Russia. Un po’ poco, a dire la verità, per farsi un’idea circoscritta di quello che fanno gli Amalthea, anche se in fin dei conti non è così difficile cercare di inquadrare lo stesso la loro proposta. “The Fall” è un brano della durata di circa cinque minuti e mezzo che prova ad unire umore “cantautorale” à la Elliott Smith (addirittura) con robuste chitarre post-rock sempre care alla cultura indie americana (siamo in quota Jawbox, per intenderci, quindi la vicinanza a certo emocore è indubbia…). Dunque dissonanze all’inizio piuttosto tenute a freno, poi ad un tratto le chitarre si rincorrono convulse assieme alle vocals del cantante che all’improvviso (forse per amore dei contrasti) diventano quasi growl.
In sostanza tutto qui, pezzo dignitoso e ben architettato, ma vogliamo di più, per capire e anche meglio apprezzare.