La storia degli Alter-Azione rappresenta una fotografia fedele della scena hardcore italiana anni Novanta, quella della provincia tagliata fuori dal centro degli eventi, ma non per questo meno decisa a lasciare il proprio segno e a urlare il proprio dissenso. Originari di Milazzo (Messina), gli Alter-Azione avevano già raccolto il materiale prodotto nei quattro anni di vita nel 2004, ma questa volta hanno deciso di fare le cose in grande, riprendendo in mano le registrazioni che oggi sono state restaurate e rimasterizzate, con l’aggiunta di un libretto di venti pagine e il supporto di ben otto etichette. L’occasione farà la gioia di tutti gli amanti dell’accaci più genuino, testi in italiano e occhio sempre attento al sociale, musica veloce e politicizzata con anthem da cantare con l’indice in aria e una vena melodica tipica del periodo. Non mancano i tributi a Negazione e High Circle (impossibile non conoscerli se si possiede un’infarinatura anche minima in materia), né la testimonianza dei Due Minuti D’Odio, progetto successivo allo scioglimento della band e alla scomparsa del membro fondatore Luca. Ventinove brani da ascoltare senza prendere fiato, consapevoli che si sta osservando un momento personale, intimo sebbene condiviso, proprio perché parte fondamentale della vita di chi ha saputo utilizzare la musica per sentirsi vivo, ha rifiutato di farsi escludere dal mondo (vale forse la pena ricordare che al tempo non esisteva internet) e, soprattutto, ha riversato nei suoi dischi speranze e delusioni, rabbia e voglia di lanciarsi contro i mulini a vento. Retorica? Forse potrà sembrare tale a chi non ha mai compreso a fondo il significato di certi percorsi realmente alternativi, a chi continua a scambiare l’hardcore per un genere come un altro e pensa sia possibile svuotarlo del suo valore ideologico/umano. Per gli altri, sarà sufficiente aver letto il nome della band, il resto sono semplici note a margine di scarso valore.