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ALEX ZETHSON / NIKOS VELIOTIS, CRYO

L’incontro fra i due musicisti in questione, Alex Zethson e Nikos Veliotis, avvenne ad Atene, quando il violoncellista venne chiamato ad aprire per i Tropiques, uno dei progetti dove Alex suona il pianoforte. Da cosa nasce cosa e CRYO è il risultato di una conoscenza in crescita, due lunghe tracce dove gli universi sembrano muoversi in maniera del tutto personale, creando un magma placido e torbido, dove cascate di tasti si uniscono al brusio delle corde e degli effetti, a filtrare una massa sonora generosa e personale, che cala di volume ma mai di ispirazione, nutrendosi nelle viscere della propria oscurità.

La seconda parte di questo insieme continua in linea, rappresentando il freddo, CRYO, come stato brulicante e in lento movimento, costellato da una sorta di stesura ambientale materica e granulare. Grappoli di piano all’interno di un mantice, per un suono che con il passare dei minuti si fa completo, quasi come se fossimo all’interno di tale ambiente. A limare al mastering questa oscura immersione è Mell Dettmer, forte dei suoi trascorsi con mostri sacri di desolazione e oscurità come Earth e Sunn O))). CRYO è un disco che ci fagocita, ci nutre e ci mantiene: lo fa isolandoci completamente dalla nostra realtà e non è adatto a nessun tipo di ascolto che non sia solitario e ritirato. Ma, ehi, sentire il proprio corpo ed i propri organi reagire a questa bruma non ha pari e sappiamo benissimo che spenderemmo più tempo a spiegarlo che a godercelo…