ALESSANDRO PETRILLO, Nei-Shi
Chi è addentro al mondo Snowdonia si ricorda certamente dei Transgender (rock eterogeneo da Bologna, operavano a cavallo tra i Novanta e il Duemila circa). Ora Petrillo (che lì, tra gli altri, suonava insieme a Paolo Mongardi e Luca Cavina, poi negli Zeus!) torna a proprio nome con questo Nei-Shi, sorta di bignami tra il cinematografico e la library, ma la cosa è ovviamente più complessa. Artwork fumettistico (e però piuttosto inquietante), tappeti sonori eterei e fortemente evocativi, come “A Ghost Called Charlie” e “Short Soundtrack For A Thought(ful Walking)”, e citazionismo delle fonti ben architettato (“The Surrealistic Object”): c’è questo e tanto altro in un disco che non è facile approcciare, nel senso che bisogna necessariamente essere nella giusta predisposizione, altrimenti si rischia di prenderlo come una raccolta di idee e suoni troppo cervellotica. Cosi non è, in effetti: la mia preferita, ad esempio, è “Alda Merini”, con la voce di lei campionata che racconta dell’esperienza terribile nel manicomio, una traccia sofferta e sentita, nella quale risiede anche il fascino dell’intero album. Nei-Shi termina con la nenia malinconica della cover di “Closing (Philip Glass)”, come a chiudere un cerchio tra pop delicato e istanze “contemporanee”.
Tracklist
01. Mer Noire
02. The Surrealistic Object
03. A Ghost Called Charlie
04. Notturno
05. Short Soundtrack For A Thought(ful Walking)
06. Alda Merini
07. 1964
08. Closing (P. Glass)