ALESSANDRA NOVAGA & STEFANO PILIA, Glimpses Of A Day

Tenere assieme in un unico lavoro i raga indiani e John Mekas può suonare come un’operazione improbabile o, quantomeno, estremamente ambiziosa; tuttavia quando gli artefici sono due fra i musicisti più stimolanti del panorama nazionale, vale la pena spalancare i padiglioni auricolari.

Il raga è un modello di improvvisazione melodica basato usualmente su scale pentafoniche ascendenti o discendenti. Nella cultura indiana è legato alle stagioni e al ciclo giornaliero: ogni parte della giornata è identificata con dei sentimenti dominanti di cui il raga diviene espressione. John Mekas è invece un cineasta americano, di origine lituana, molto vicino a personalità come Andy WarholNicoAllen GinsbergYōko OnoJohn Lennon, e che ha esercitato una notevole influenza su alcuni dei registi più amati del nostro tempo, da Jarmusch a Harmony Corine: attraverso un montaggio febbrile, il suo cinema appare come un’incursione spasmodica nella realtà, un videodiario svolto senza filtri e nella maniera più bruta o, al contrario, realizzato utilizzando le tecniche più disparate.

Diciamolo subito, Glimpses Of A Day non sarà un ascolto facile: qui Alessandra Novaga e Stefano Pilia mettono da parte il cliché esecutivo chitarristico adottando la notazione indiana e usando esclusivamente la tecnica del bottleneck, in modo da poter intonare note che nel nostro sistema temperato non esisterebbero altrimenti. Gli strumenti sono stati accordati in modo da ottenere semplicemente una serie di toniche e dominanti: tutto ciò ha significato una modifica nella usuale gestualità dei chitarristi, aspetto che, soprattutto nella musica della Novaga, assume notevole importanza, come ci si può rendere facilmente conto assistendo a una sua performance dal vivo. Stefano e Alessandra hanno sovvertito l’ordine cronologico dei raga, affrontandone quindi l’esecuzione in maniera “eretica”, in un lavoro che è stato registrato nel 2017 da Standards a Milano e che vede la luce solo oggi (quasi avesse bisogno di un suo affinamento, come un vino riserva) in due bellissime edizioni limitate su nastro, arricchite dall’artwork dell’attrice (e artista visiva) Elena Russo Arman e, nell’edizione deluxe, da un booklet con le parole degli autori. Le affinità con il cinema di Mekas possono essere immediatamente colte nella varietà e nelle diverse densità di suono, negli umori e nelle atmosfere cangianti che caratterizzano le due tracce. Spesso le chitarre suonano come un corpo unico, si amalgamano per poi districarsi fra giustapposizioni e dissolvenze come nel cinema del regista americano, sfrigolano come immagini su una vecchia pellicola, vanno fuori fuoco e improvvisamente trovano un loro nitore, si gonfiano per poi rilasciare la tensione come onde sulla battigia: alcuni passaggi lambiscono i territori della musica classica, la maestosità di Bach, altri sono avanguardia pura, altri sono possibile musica da film. L’edizione deluxe contiene inoltre un 7 pollici con due tracce extra in cui l’impianto concettuale dell’opera viene sviluppato in maniera sintetica (poco più di quattro minuti per lato) e ancor più coesa.

Glimpses Of A Day non è un prodotto di facile consumo, richiede un ascolto attento e curioso, in cui chi ha familiarità con i percorsi artistici dei due attori in scena (la verve compositiva del Pilia solista e le foschie dei 3/4hadbeeneliminated, le incursioni nel mondo del cinema di Alessandra Novaga e il suo stravolgimento dei canoni chitarristici) troverà sicuro appagamento.