ALCHEMY OF FLESH, Ageless Abominations
Con un sound che è radicato nel death metal vecchia scuola, il progetto one-man band del polistrumentista Tim Rowland (Alchemy Of Flesh) è qui per farci a brandelli le orecchie col suo full length di debutto. Uscito il 13 agosto sotto la Redefining Darkness Records, Ageless Abomination è un atto d’amore per il death metal della Florida e per i Morbid Angel, ai quali si ispira così tanto da avere come artwork di copertina un’opera di Mike Browning (ex batterista dei Morbid Angel) e da aver optato in fase di registrazione per la stessa Ibanez a sette corde e lo stesso amplificatore Marshall che Trey Azagthoth usava.
Rowland costruisce e dirige un concentrato solido di death metal old school, aggressivo e fuori dalle righe, aggiungendo testi incentrati su videogiochi come Quake e quello di “Star Wars”. Ogni brano offre una quantità di riff massicci assieme a tamburi mastodontici e voce gutturale: un assalto feroce, che non dà possibilità di prendere fiato fino alla fine del disco. Gli episodi nei quali Tim riversa tutta la sua poliedricità sono “Slipgates To Annihilation”, singolo apripista che ha anticipato l’album e che in tre minuti passa da ritmi mid tempo ad esempi più veloci e feroci, poi “Flamma Nera Rites”, l’unico dove si usa una sei corde, con percussioni tonanti e riff groovy che si amalgamano e si legano assieme per formare un qualcosa di malefico, oscuro e unico.
Alternando brani più forti ad altri meno tirati, nel complesso Ageless Abominations riesce a catturare le orecchie, i cuori e soprattutto l’attenzione grazie a sound old school, e senza copiare i Morbid Angel. È un debutto che si distingue da molti dischi usciti di recente perché non eccede coi modernismi. Tra pesantezze nauseanti e brutalità tritaossa, i fan del death metal “made in Florida” adoreranno questo disco.