Alberto N.A. Turra: in ascolto 33 Miniatures
Abbiamo scritto varie volte di Alberto. Ci ha chiesto di lanciare l’uscita e l’ascolto del suo nuovo disco. Noi lo accontentiamo e riportiamo il comunicato stampa.
Alberto N. A. Turra
33 Miniatures
Produced by U/nu
Deep Voice Records 2020
Alberto N. A. Turra: acoustic guitar.
U/nu: electronics, mixing, mastering.
Graphic concept: Studio Noesis
Una miniatura al giorno completamente improvvisata, ognuna ispirata a “I trentatré nomi di Dio” di Marguerite Yourcenar.
“Dal 17 aprile al 19 maggio 2020 (Milano, piena pandemia) ogni mattina, giusto il tempo di un caffè e di svegliare le dita, ho pubblicato su Instagram e su Facebook un minuto di chitarra acustica in duo con me stesso.
Un fluire di pensieri prevalentemente atonale, spesso politonale, a volte “casualmente” in sincrono con le ricorrenze di cronaca con l’intenzione di creare un appuntamento giornaliero, quasi un rituale (laico, naturalmente) con la speranza di una riflessione condivisa e lontana (nel senso di “astratta”) dalle vicissitudini del quotidiano.
Un rituale di forza e disciplina.
Le mie speranze sono state più che attese.
Amici e estranei mi hanno scritto, fatto donazioni, e soprattutto mi hanno chiesto una cosa non prevista: il disco”.
Così Turra descrive le origini di un lavoro che lo ha portato a chiedere l’intervento essenziale di U/nu, Rosario Di Rosa, premiato pianista e produttore jazz/elettronico contemporaneo, in questo caso nella veste di produttore artistico.
Il lavoro di U/nu ha portato le miniature ad un livello superiore: non soltanto un acoustic-guitar-solo-album, bensì un lavoro elettro acustico di straordinaria ricerca.
La relazione tra le parti suonate e gli sfondi appositamente registrati e spediti da amici e collaboratori da ogni parte del mondo (Hong Kong, Yorkshire, Sicilia, Milano, Barcellona, wherever) ha creato una testimonianza condivisa di un “momento presente” molto particolare per tutti: in ogni composizione l’ambiente originale è stato sostituito con il field-record più attinente all’estetica della miniatura in oggetto riproiettando la stessa centinaia di chilometri distante, sgretolando entrambi i piani di realtà di uno e dell’altro oggetto per dare vita a un terzo che potesse dare il conforto della pura astrazione.
Durante l’ascolto di quella che risulta poco più di mezz’ora di musica, si percepisce (nonostante la complessità dei contenuti) un clima lieve, sospeso, spaesato, felice e terribilmente impegnato, come i bambini in spiaggia alle prese con i castelli di sabbia, o come quel disco di Thomas Bonvalet prodotto dai Tortoise.