Alberone Party Program, si chiude la sesta stagione
Con oggi metterò la tacca numero sei su quel tronco immaginario di Alberone Party Program, grazie al quale dal 2011, ogni anno, mi immergo dentro una quantità immensa di dischi di musica italiana che si fa molta fatica a trovare all’interno delle radio convenzionali (diciamo anche che non succede mai).
Un piccolo momento che ho potuto ancora una volta – per la sesta volta – ritagliarmi nella settimana e condividere con tante persone lontane, grazie alle “frequenze” web di Radio Flo (e quest’anno anche di Radio Città Stereo), i miei ascolti; le mie polemiche sulla musica in Italia; le mie giornate no che hanno trovato sfogo in quei sessanta minuti settimanali; i miei costanti incartamenti linguistici, perché spesso il cervello va più veloce delle parole; le chiacchiere fatte in questo sesto anno con The Love Thieves, Gazebo Penguins (non vi mollo mai), Slivovitz (finalmente, dopo averli passati mille volte con i lavori precedenti), Gomma (poco prima dell’esplosione!), Ornaments (immancabili), Cabrera (sempre durante la serate film con gli amici).
Molti, moltissimi dischi in mezzo, alcuni ascoltati da solo e mai condivisi perché solo sessanta minuti a settimana sono niente in confronto a quanto di bello viene prodotto ogni giorno, tanti altri messi su quel piatto immaginario e ascoltati insieme a voi grazie anche al continuo invio di materiale da parte di Fleisch Agency (Clara, sei indispensabile), Cococi Ufficio Stampa (Monelle, mi hai fatto apprezzare del pop che mai avrei immaginato), Granita Press, Doppio Clic Promotions (Orazio, sempre grande stima per la tua attitudine), Sappilo Comunicare. Non dimentichiamo le etichette: To Lose La Track (forse la prima con cui ho iniziato nel lontano 2012); Wallace Records che ci ha regalato durante l’anno le “Wallace Sessions”; Dreamingorilla (un giorno ci incontreremo); Deambula Press (grazie per quello che fate!); Dischi Bervisti (Nicola e Nunzia), V4V che è un po’ etichetta e un po’ ufficio stampa (e Michele è uno dei poteri forti) e le tante altre incontrate durante il lungo cammino.
I fondamentali podcast senza i quali diverse persone non avrebbero potuto ascoltare le puntate e pubblicati puntualmente ogni settimana su The New Noise dal paziente Fabrizio (ti manderò un cesto per Natale).
La prima co-produzione come programma radio che mi ha fatto sentire un po’ John Peel e per cui mi emoziono ogni volta che ci penso o lo dico: il disco “Streamo” dei Crtvtr stampato in vinile in pochissime copie e con serigrafia in oro.
Un anno intenso, come tutti gli altri passati, che si chiude come sempre con un po’ di malinconia ma con la consapevolezza che il prossimo anno sarò di nuovo seduto a questa sedia con il cuscino rosso e un po’ scomodo, davanti al mio computer, al mio microfono e ai miei dischi che vorrò sempre condividere con voi, tra una parola pronunciata male e una risata.
Nelle ultime due puntate abbiamo ascoltato: Valerian Swing, Gazebo Penguins, Go Dugong, Fine Before You Came, Girless, La Batteria, Maybehappy, Okland, Novadeaf, Do Nascimiento, Bennett, Chambers, Gerda, Jester At Work, In Zaire, Lleroy, Jolly Mare”
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