AÏSHA DEVI, Aethernal Score

Aïsha Devi sembra inarrestabile. Dopo l’intenso Death Is Home eccola alle prese con una delle più importanti orchestre sinfoniche del Regno Unito, la BBC Orchestra, per Aethernal Score, collaborazione attraverso cui poter lanciare definitivamente la propria musica dandole corpo, volume e massa. Commissionatale da Elizabeth Alker per Unclassified Live (programma di BBC Radio 3), la pièce va a riprendere brani editi ed inediti, dando forma a una specie di mixtape sospesa fra club, teatro e cinema. L’interagire fra elettronico, tradizionale e sinfonico crea situazioni che richiamano la grandeur degli eventi di massa ma con una profondità che è quella che sempre ha caratterizzato l’artista svizzera e nepalese. Attraversare questo disco pare essere una questione di respiro, di moto e di esperienza, quasi un viaggio-archetipo dell’eroina che ritrova sé stessa attraverso il suono. In Aethernal Score abbiamo poi fortissima l’influenza della musica nepalese che, mentre nel precedente album si mescolava a una matrice elettronica, qui viene amplificata da una sorta di solennità. In “Antigravity” la voce di Aïsha conferma la natura insieme eterea e trascendentale del disco, annunciando:

This reality is maintaining me below
Below myself, below the multiple states of existence, underneath infinity
I found my way to antigravity and I exist in between archetypes
I am not one or zero, I am a transcendental number, I am everything within
I am never-ending and immortal, my chemistry is beyond duality
I am not dead or alive but in the trance of the between

Per terminare Aethernal Score Aïsha verga poi una traccia di circa venti minuti che altro non è che la versione elettronica di questo lavoro. Così facendo sceglie di amplificarne una drammaticità tagliente e minimale che potrebbe realmente riuscire a liberare forze e spiriti attraverso la potenza del suono e della trance, secondo equilibri che gestisce da navigata traghettatrice di anime. Aethernal Score è un viaggio suggestivo ed emozionante che conferma la capacità di un’artista di creare mondi e sensazioni, permettendoci di esperire un viaggio generoso e coinvolgente.