AIKIRA, Light Cut [+ full album stream]
Abbiamo già incontrato gli Aikira – nati da una costola dei Vibratacore – ai tempi dell’omonimo debutto e ci siamo già lasciati intrigare dalla loro personale miscela di sonorità post in chiave strumentale. Siamo, pertanto, felici di potervi presentare in anteprima il nuovo lavoro della formazione, un album che prosegue lungo i binari del percorso intrapreso, in grado di mostrare i progressi fatti a livello di scrittura e consapevolezza. Light Cut è un viaggio tra luci e ombre, infiltrazioni estreme (qua e là si avverte persino qualche richiamo al black metal) e robuste dosi di post-rock, senza tralasciare qualche strizzata d’occhio a psichedelia e ambient, con tutta l’attenzione possibile a non cristallizzarsi sulla forma, in modo che quella dell’ascolto sia un’esperienza emotiva e non solo estetica. Ovviamente, sarebbe stato inutile porsi un simile obbiettivo senza cercare suoni all’altezza, per questo ci si è affidati a tre studi diversi e alle mani esperte di Davide Grotta, Enrico Baraldi e Riccardo Pasini, in modo da ottenere la giusta profondità e le giuste vibrazioni per le dinamiche interne di un disco che non delude le nostre aspettative, oltre a offrire un’interessante lettura di un linguaggio che ancora può farci provare qualche brivido pur nell’evidente codificazione delle sue regole sintattiche.
In breve, Light Cut non si pone come album di rottura, ma rappresenta la visione degli Aikira ancora più affinata, questo grazie alla loro sensibilità e alla loro voglia di condividere e di trasmettere qualcosa, quest’ultima una caratteristica figlia del loro background come musicisti.
Superfluo aggiungere altro, visto che vi offriamo la possibilità di valutare in prima persona quanto di buono fatto in questi ultimi anni dalla band. Buon ascolto.