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ADRIANO ZANNI, Racconti D’Osservazione

Adriano Zanni è attivo da anni in campo fotografico e musicale. I suoi racconti d’osservazione sono sempre fruibili a livelli differenti. Ipotizzo quel che mi pare d’essere il suo agire rubando il titolo all’opera, anche se Racconti D’Osservazione (edizione a cura di Dissipatio, comprendente un cd e un libretto fotografico) è “solo” un capitolo della Storia. Forse nei lavori di Zanni potremmo ricercare un sentimento sinestetico, nel quale suoni ed immagini si mischiano e ci confondono: in questo caso durante un viaggio di 250 km circa, praticamente una linea retta sull’asse sud-nord, sei brani, da Ravenna a Corte di Cadore, che iniziano sotto la pioggia. Scrosci, linee sonore luminose ed aeree. Il viaggio si fa a tratti oscuro e maligno quando è la volta della staticità ronzante di “Paesaggi Dimenticati”, non fossimo fuori zona azzarderei una fascinazione per i terreni k di avatiana memoria. Poi tetre ambientazioni: animali, cani, uccelli e quelli che sembrano archi. Ovunque una natura soverchiante e un uomo, a lato, a dipingerla utilizzando un registratore e una macchina fotografica, non serve altro. L’uomo è Adriano Zanni, provate a gustare il suo lavoro ad occhi chiusi, oppure abbassando il volume, oppure insieme. Trovate la vostra chiave d’accesso personale.