Adrián de Alfonso: il video di “Postrer Ciclón”
Agendo come ascoltatore critico e produttore, mi trovo da una parte e dall’altra della barricata: fra chi spedisce i dischi aspettandosi una recensione e chi li riceve per parlarne. Ogni volta che scrivo a Stefano Isidoro Bianchi su Blow Up per proporgli nuova musica, la sua risposta (e ammissione) è: troppa musica.
È vero, siamo in un pieno marasma dal quale è impossibile salvarci. In questo momento ho all’incirca una cinquantina di titoli in lista di cui vorrei scrivere e una decina che dovrei trattare, per i quali non ho molte aspettative.
Però, però, però… alcune linee non si possono ignorare: una di queste è Maple Death Records, che ci ha chiesto di ospitare l’anteprima dell’ultimo video di Adrián de Alfonso, “Postrer Cición”, diretto da Alex Reynolds e primo segnale del suo prossimo album Viator, dopo anni di lavoro nel progetto Don The Tiger.
Musica dinoccolata e sghemba, calda e pacificante quella di Adrián, che ci mette voce e un filo di chitarra, lasciando a Mike Majakowski il compito di riempire il resto con il suo contrabbasso e qualche scroscio di fulmini. Se a tutto ciò aggiungiamo una lingua splendida come quella masticata dall’artista catalano e un video ricco di gestualità corporale, la sensazione è quella di una boccata d’aria fresca prima di addentare una tapas molto saporita. Un mondo del quale vediamo soltanto l’uscio, ma che promette moltissimo. Per i più acuti, Adrián sarà in Italia per qualche data a partire dal 22 novembre fino al 30 nelle seguenti location:
22 nov – Torino – Asile
24 nov – Napoli – Epifonie. I suoni, l’incanto (Sala Assoli)
25 nov – Roma – Fanfulla w/ Alex Mendizabal
27 nov – Casaprota (RI) – Secret show
28 nov – Foligno (PG) – Arci Subasio
30 nov – Milano – Legno
Per chi non riuscisse invece a incrociarlo, l’appuntamento sarà con l’uscita di Viator, in programma a novembre. Pur non avendo ancora avuto occasione di ascoltarlo, soltanto a sentir parlare di una ballerina storta con tacchi lenti, per poi finire su di un coro mormorante e dei brandelli aracnidi di chitarra non amplificata, il mio cuore si spalanca. Collego cose belle come le Maman di Louise Bourgeois incarnate in ragni giganteschi, la capacità di agire secondo un ritmo più illuminato e lento come alcuni saggi ispanici, la follia e il calore degli artisti laterali e mai compresi appieno. Troppo? Fate ripartire il brano e provate a seguire le danze e le parole. Quella che si prospetta da Viator è una personale visione sulla musica, sul ritmo e sul gesto artistico, per un risultato che, mi sbilancio, potrebbe essere fra le cose più intriganti ascoltate quest’anno. Chissà che ne penserà Stefano Isidoro?
P.S.: su Bandcamp potete ascoltare anche “Nido De Sierpes”.