ABYSMAL GRIEF, Blasphema Secta
I genovesi Abysmal Grief aprono subito l’anno alla grande con il nuovo Blasphema Secta. Loro sono un autentico sinonimo di garanzia e sin dalla release date hanno deciso di fare le cose in grande, visto che il 13 (di gennaio) è il numero a cui sono da sempre affezionati. Eccezion fatta per l’esordio omonimo, hanno composto ogni volta album di sei tracce, una formula che ormai pare essere quella per loro congeniale. In questo caso, però, hanno scritto pezzi molto più lunghi, che si attestano sugli otto-nove minuti. Non è comunque una sorpresa, perché è così che è nato il loro horror doom: qui siamo in presenza di un compromesso tra le durate del debutto e il dark sound incalzante adottato a partire da Misfortune e Feretri, che avevano pezzi brevi. I quattro hanno raggiunto un equilibrio stilistico che si traduce in composizioni imponenti, molto variegate, cerimoniali e incisive, mai però noiose. La voce di Labes C. Necrothytus è diventata un po’ più bassa che in passato e il suo lavoro sulle parti di tastiera è molto accurato, dato che, per non abituare l’ascoltatore solo al classico suono dell’organo da chiesa, ha sperimentato un po’ di più, cosa evidente in “When Darkness Prevails”, ad esempio. Rispetto al passato, sembra che l’atmosfera generale sia ancora più funerea e messianica, e ci sono gemme come “Witchlord” o “Maleficence”, che sarebbe stata da utilizzare come singolo al posto di “Behold The Corpse Revived”, anche se è comprensibile che sia stata preferita quest’ultima, caratterizzata da un violino lugubre che rende l’insieme molto più particolare e ricercato.
Già con il precedente Strange Rites Of Evil la produzione era molto migliorata, ma con questo nuovo album si vede un ulteriore passo in avanti. La sostanza, va detto, non cambia, ma la formula ancora rende. Gli Abysmal Grief sono una certezza: da più di vent’anni portano avanti un discorso e uno stile di cui ormai sono i fieri portabandiera. Blasphema Secta è un altro goal in una discografia senza alcun errore, fatta di uscite di qualità inossidabile. Il prossimo mese saranno in tour con gli Antiversum, il cui album di debutto, Cosmos Comedenti, è stato incensato su queste pagine: vedete di non lasciarveli sfuggire (toccherà l’Italia solo il 19 maggio prossimo).
Chi non li ha mai sentiti farà bene a recuperare quanto prima e a lasciarsi assorbire dal clima mortifero e sacrilego della loro musica.