ABHOMINE, Larvae Offal Swine
Pete Helmkamp è un nome che deve far suonare molte campanelle nella testa di chi segue il black/death estremo e sotterraneo. Order From Chaos e Angelcorpse da soli costituiscono un blasone da far tremare le gambe. Aggiungiamoci anche Revenge e, per ultimi, i Kerasphorus, una carriera comunque sempre di alto livello. Abhomine è l’ennesimo progetto di Helmkamp e in questo caso lo possiamo definire solista, visto che a parte la registrazione della batteria è tutto appannaggio del nostro. Nella sua lunga carriera non si può dire che Helmkamp abbia variato più di tanto le coordinate sonore: al di là della sua voce inconfondibile, anche la musica tende sempre ad essere più o meno quella. Abhomine è, senza troppe sorprese, un black/death a velocità in genere elevata, un vortice che, senza troppe sofisticazioni, asfalta inevitabilmente l’ascoltatore. La musica è quindi molto in linea coi Kerasphorus, che a loro volta erano in qualche modo affini agli Angelcorpse, su un continuum in cui la tecnica e l’elaborazione vanno via via calando. Sì, si potrà accusare gli Abhomine di essere molto minimali e semplicistici, ma alla fine si potrebbe dire lo stesso di gruppi war metal molto acclamati e parenti più o meno stretti. Gli Abhomine hanno dalla loro un suono molto corposo, dei riff che comunque sanno coinvolgere e la voce inconfondibile del nostro: per qualcuno tocca accontentarsi, per altri sarà piena soddisfazione. A me il disco piace.