ABDUCTION, Une Ombre Régit Les Ombres
I francesi Abduction si presentano come quattro untori pronti a spargere la pestilenza con un black metal dai tratti “trionfalistici”. Sei pezzi lunghi e articolati, in cui la vena pulsante e violenta del genere si stringe in un abbraccio mortale con un suono dalle reminiscenze medievali, avvolto nelle nebbie di un tempo ormai dimenticato. I vocalizzi di Blanc passano agilmente da un growl imbevuto di furia omicida a un cantato quasi operistico, fulgido e a tratti disturbante. L’inquietudine che gli Abduction riescono a trasmettere con questo full length di debutto è davvero morbosa: atmosfere fumose e misteriose e parti di chitarra acustica appena sussurrate si scontrano in maniera animalesca con riff velocissimi e taglienti, creando un gioco mortale. Proprio la chitarra la fa da padrona, perché capace di affrescare i pezzi in maniera glaciale per poi andare a parare in fraseggi caldi e dal sapore demoniaco. Il tutto coadiuvato da una sezione ritmica impeccabile, che imprime il giusto pathos.
Sono un gruppo molto complesso gli Abduction, non per tutti: il loro modo di comporre e di suonare queste canzoni è frutto di una grande padronanza tecnica, ma anche di una spiritualità che affonda le proprie radici nell’occultismo e nella parte nera che si agita in ciascuno di noi. Lo scontrarsi perenne di violenza e calma si riflette perfettamente in questo disco: una sorta di duello mortale, un tumulto nei sensi, che porta a sprigionare una grande forza.
Lasciatevi condurre nel loro mondo senza luce. Ne resterete abbagliati.
Tracklist
01. L’horloge
02. Naphtalia
03. Sainte Chimère
04. Les frissons des cimes
05. Une ombre régit les ombres (feat. Guillaume Roquette)
06. L’enlèvement d’automne