ABATTOIR & SATORI, Megaloschemos
Discogs alla mano, era il 1987 quando Broken Flag pubblicava una cassetta di Satori. Questo basterebbe già a definire il quadro della situazione. Dave Kirby, oggi l’unico rimasto dietro al progetto, negli anni ha rallentato, si è fermato e poi ha ripreso a fare musica. Di recente ha remixato due interi album, uno dei Khost e uno di Dave Phillips. Dai primi sembra aver assorbito la potenza percussiva, mentre il secondo su questo disco è in qualche modo ospite (“Eschatology” è composta da lui) e il suo approccio personale al rumore è percepibile in alcune altre tracce (alludo al fatto di includere nei pezzi il suono di oggetti trovati e anche il suo stesso corpo, attraverso voce, respiri, spasmi). Accanto a Kirby c’è per la seconda volta l’italiano Abattoir, con molta meno esperienza, ma che ad esempio col progetto Mare di Dirac è già riuscito a lavorare coi Phurpa.
Il primo album a firma Abattoir-Satori, Aether, è uscito un anno fa per Malignant, e pure questo è un indizio, perché sostanzialmente questo Megaloschemos è il classico lavoro che fa contento quel pubblico lì, che ascolta materiale da qualche parte tra dark ambient e noise, con tutti gli innesti del caso. La potenza dell’iniziale “The Great Vow” è evidente dopo dieci secondi, alcuni episodi sono davvero brucianti e l’utilizzo delle percussioni ricorda progetti storici della CMI come Megaptera, ma il disco non è mai monocromo come quelli di venti-trent’anni fa: la varietà di soluzioni per fortuna è garantita sempre, anche per via degli influssi phillips-iani: non fosse stato così, certi cliché (i soliti cori di sottofondo pseudo-chiesastici) sarebbero stati davvero insopportabili. Del resto, come scritto mille volte, siamo nel 2018 e ogni secondo di questo tipo di dischi non può più essere una sorpresa per nessuno. Se si sceglie di muoversi entro certi steccati, insomma, bisogna essere davvero bravi e utilizzare al meglio soluzioni già tentate da altri, penso a quanto tentato da Eidulon quest’anno, per restare sul catalogo Malignant. Questo disco funziona, ma senza scosse: da un migliore amalgama di tutte le storie che confluiscono in Megaloschemos (inglese, italiana, svizzera) potrebbe emergere qualcosa di decisivo. Intanto il duo Abattoir-Satori suonerà dal vivo, che è già un buon segno…
09/10/18 – Bologna (IT) – Freakout Club
10/10/18 – Berlino (DE) – West Germany
11/10/18 – Prague (CZ) – Klubovna
12/10/18 – Vienna (AU) – Unsafe+Sounds Festival
13/10/18 – Budapest (HU) – Havizaj