Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

ABATON, We Are Certainly Not Made Of Flesh

Abaton1

Secondo album per gli Abaton, che a distanza di qualche mese dalla collaborazione coi Viscera/// tornano a farsi sentire in combutta con Martire, Drown Within e Unquiet Records.

Il loro suono si delinea coi tratti dello sludge/doom metal più annerito, su cui vengono innestati elementi marcatamente post-core, per una miscela molto riuscita che richiama il tipico profilo atmosferico del genere, tra chitarre slabbrate, voce rauca e vaghe sensazioni claustrofobiche. We Are Certainly Not Made Of Flesh è capace di evocare delle immagini vivide grazie a un robusto grigiore di fondo, all’interno del quale ha modo di svilupparsi quel suo carattere mutevole che gli permette di passare con fluidità da toni sostenuti a situazioni più distese, mentre gli strumenti hanno tutto il tempo necessario per crescere da una forma ridotta a qualcosa di largo e meditato (esemplare “IV”, con la partecipazione di Sean Worrell dei Nero Di Marte).

Alcuni frangenti risultano un po’ troppo torbidi nel momento in cui si cerca di ramificare il discorso più del necessario, ma in generale ci troviamo di fronte a un lavoro piuttosto solido che magari risulterà prevedibile in certe soluzioni, ma che sopperisce a questa mancanza con un approccio ragionato e una stratificazione del suono mai eccessiva. We Are Certainly Not Made Of Flesh non è insomma subito maneggiabile, perché incentrato sulla costruzione di ambienti ricchi di sfumature, tuttavia è compatto abbastanza da non risultare dispersivo. Ci piace.