ABATON & VISCERA///, Diade(ms) 7”
La “&” che separa i nomi delle due formazioni coinvolte ha un senso ben preciso: quello di cui andiamo a parlare non è infatti uno split, ma un’opera frutto della fusione tra le due band, un lavoro a più mani in cui i protagonisti concretizzano la sintonia d’intenti e visione stabilitasi nel corso dell’ultimo periodo. Il risultato è una creatura polimorfa che prende a spunto caratteristiche specifiche dei due gruppi e le salda, deforma e risputa in modo del tutto omogeneo, senza alternanze o giustapposizioni postume, perché questi musicisti si sono mischiati nella vita reale prima che sui solchi del disco, così da dar voce a un incontro umano e non esclusivamente sonoro. L’effetto è quello di un magma in cui confluiscono sludge, pulsioni “post”, doom, sprazzi black e tensioni ambient (si lasciano intravedere persino accenti psichedelici), il tutto dominato da una coltre oscura e malsana che impregna ogni nota e stringe in una morsa claustrofobica l’ascoltatore. Non mancano, però, quegli sprazzi di luce e quelle aperture che donano al tutto la classica marcia in più e regalano al disco una chiusa quanto mai indovinata. Insomma, se da una parte il mostro è realmente tale e rivela tutta la sua ferocia, dall’altra le due band dimostrano di essere distanti dai cliché imperanti e mantengono l’aura di lupi solitari in seno alla scena attuale, soprattutto per la capacità di variare e cambiare rotta proprio quando ormai il gioco sembra svelato.
Diade(ms) assume la forma di uscita a più mani anche dal punto di vista delle etichette coinvolte, ben sei di cui due estere, unite per dare una casa a questa creatura che speriamo torni ancora a colpire, soprattutto visti i buoni risultati dell’esperimento.