AA.VV., Doomantia Vol. 1
Esistono molti tipi di compilation e molti motivi che spingono a metterle insieme, alcune servono alle label per offrire una panoramica dei propri artisti, altre vogliono fotografare lo stato di una scena in un determinato momento o magari tributare onore a un gruppo o a un disco considerati fondamentali. Altre, infine, servono a dare una mano e sposare una causa che sta a cuore, spesso sono frutto di spontaneità e sincera voglia di aiutare, il che non sempre fa coincidere il valore musicale con quello umano del gesto, sebbene questo dovrebbe essere aspetto secondario quando ci si confronta con simili operazioni. Detto ciò, siamo qui a parlare di uno dei casi in cui nobiltà dello scopo e peso specifico della musica contenuta si equivalgono e puntano dritto in alto, così da rendere praticamente obbligatorio devolvere i sette dollari richiesti per prendere parte alla cordata. Il motivo per cui ben trentanove band della scena doom si sono date convegno è la volontà di aiutare un amico e mentore, una persona che ha speso energie e tempo per diffondere queste musiche attraverso il suo sito Doommantia.com. Ed Barnard ha avuto problemi di cuore e si è trovato a fronteggiare enormi spese mediche (ah, la sanità privata che meraviglia e che efficienza…), costi talmente ingenti da rendere necessaria una chiamata alle armi per aiutarlo a rialzarsi e continuare la sua personale battaglia nel nome del doom. Tale è l’importanza di Ed da riflettersi in ben quattro ore di musica sulfurea della miglior specie, con nomi più o meno noti e una mole di materiale da ascoltare praticamente enciclopedica. Tantissime le realtà da segnalare e su cui varrebbe la pena soffermarsi, ma al solito in queste occasioni preferiamo fare un passo indietro e riconoscere pari merito a tutti i convenuti, fosse altro per l’importanza delle finalità perseguite. Se siete soliti frequentare questi lidi, non dare una mano sarebbe un peccato.