AA.VV., Burnt Circuits Kept Under My Bed

Under-My-Bed

Operazione di raccolta meritoria questa – rigorosamente su nastro – messa in pratica da Stefano/My Dear Killer per la sua piccola e agguerrita etichetta (non nuova a uscite simili, anzi). I motivi sono più d’uno, per la verità: ad esempio il solo fatto di avere gran gusto coinvolgendo alcuni tra i più bei nomi del nostro underground; un altro può essere quello di avere sempre bene in mente le coordinate stilistiche dalle quali far scaturire cotanta bellezza in musica. Giusto per essere chiari: la compilation è eterogenea e valida nel suo intero, io però per l’occasione proverò a smarcami dalla veste di recensore e vi parlerò delle tracce che, al momento, più mi hanno colpito, non me ne vogliano quelli di cui non scrivo. Partiamo con Luca Sigurtà: la sua “Sedition” mette in atto un’inesorabile marcetta industrial-terroristica, che secondo me, sotto sotto, è puro distillato di ironia, e fa il paio con le oscillazioni (molto sci-fi) dell’efficace Von Tesla di “Chrome’s Syringes”. Non sono da meno la melodia delicata, ma sempre chirurgica di Deison (“Un’Altra Ragione Per Tagliarsi Un Orecchio”) e le atmosfere sinistre – lontanamente à la Alan Splet – di Stefano De Ponti nella cinematica “Physis”. Nel secondo lato, invece, spiccano le pesanti cascate chitarristiche degli Architeuthis Rex, il volo magico della sorpresa Marta De Pascalis, che mescola con arguzia kraut “liquido” a eterea psichedelia di ritorno, e del sodalizio Metzengerstein + IOIOI con la misteriosa cortina fumogena della mutante “Hands Radiant Care”. Da segnalare pure l’incedere metallico e carpenteriano di Mace in “Remote Control” e il robot-rock degli St.Ride de “La Piazza Sotto Il Letto”. Tanto per rimanere in tema, è proprio sotto il letto che si possono trovare sempre cose interessanti, ora ne avete la certezza.

UMB2