3 FINGERS GUITAR, Rinuncia All’Eredità
La “Fine” recita così: … non c’è più niente, più non ho da dirti nulla ed ora so, l’indifferenza è il mio rimedio per sentirmi bene. Simone Perna è alla terza prova come 3 Fingers Guitar (la prima in italiano) e non lesina quanto a visceralità. Bene in mostra i tagli profondi lasciati in dono dal rito del passaggio, dalla morte/fine di qualcosa, dal ferale tentativo di rapportarsi a essa con lo sguardo fisso all’umanità che scorre via e che si rafforza al contempo. Le sei corde e il basso (con lievi contrappunti elettronici come in “P.” o nel tunnel d’inchiostro di “Riproduzione”) sono in un costante intreccio che tende a una sorta di noise scarnificato, mentre la voce declama, urla, inveisce, ribadisce che è lo stomaco a comandare. La title-track segna l’ingresso di morbidi e schietti mantra acustici in crescendo, dunque ecco che anche “Fuga” – scheggia da groppo in gola – è scevra d’elettricità e gli otto minuti de “L’Unica Via” saturano l’aria di blues atipico, con basso e chitarra che si rincorrono, partecipando all’operazione a cuore aperto in corso. Rinuncia All’Eredità è come guardare negli occhi il dolore e rimanere impassibili, perché coscienti del valore che può assumere, ed è come riuscire a superarlo rinunciando all’inutilità. Vitale.