1476, Our Season Draws Near
Nuovo album per il duo del New England e nuova variazione su di un tema realizzato con folk, metal e post-punk, suggestioni ambient e con un forte taglio emotivo. Si parla di qualcosa di personale, se non negli ingredienti stessi, nel modo di accostarli e piegarli al proprio scopo.
L’essere entrati in contatto con la Prophecy ha permesso ai 1476 di ottenere maggiore visibilità e di rimettere mano al loro catalogo (che l’etichetta ha ristampato da poco), il che forse ha permesso loro di avere una visione d’insieme e capire quali aspetti valorizzare e cosa limare. Uno dei punti principali dev’essere stata la comprensione di come un approccio più snello e meno complesso avrebbe dato modo ai pezzi di prendere maggiore respiro, per questo Our Season Draws Near sembra più diretto ma anche più ricco di sfaccettature, finalmente libere di mostrarsi in tutta la loro potenza e ritagliarsi uno spazio senza sgomitare con le altre. È anche un disco più impattante, in cui la componente elettrica esplode in fragorose cavalcate che affondano ora nella tradizione metal, ora in quella punk e post-punk, entrambe a darsi il cambio con momenti più intimi, quasi eterei. Alla fine le differenti anime si alternano ma non confliggono, al contrario si amplificano a vicenda. Ulteriore punto di forza è la voce, capace di cambiare timbro e seguire senza tentennamenti l’andamento della musica, diventando un riferimento nei molti saliscendi emotivi di questo nuovo album. Ciò che maggiormente colpisce e fa di Our Season Draws Near un grower è la bravura dei due musicisti nel creare canzoni dal grande appeal e capaci di imprimersi in mente, senza per questo rinunciare a immergerle in parti strumentali ricche di sfumature e pertanto in grado di svelare nuovi dettagli ascolto dopo ascolto. Se, infatti, all’inizio il dualismo di questo lavoro potrà far propendere più per un aspetto piuttosto che per l’altro, col tempo si finirà accorgersi come le due anime cui accennavamo poco sopra siano in realtà unite e interconnesse.
Impossibile, poi, non citare il New England e i suoi paesaggi come fonte di ispirazione per un disco che riesce a offrire all’ascoltatore delle vere e proprie cartoline di paesaggi invernali, come del resto la suggestiva foto di copertina. Se finora i 1476 sembravano ancora alla ricerca di una propria dimensione e di un equilibrio tra le varie componenti, Our Season Draws Near si direbbe il loro lavoro più a fuoco e completo, un tassello fondamentale di un percorso che nelle loro stesse parole non vuole essere scontato e che fa proprio del continuo progredire e del rimettersi sempre in discussione il suo punto di forza.
Restiamo con la curiosità di vederli dal vivo e aspettiamo le loro prossime mosse. Per ora, davvero una gradita sorpresa.