1000MODS, Repeated Exposure To…
Quarto album per i 1000Mods, tra i massimi esponenti della florida e valida scena stoner greca.
Se la grafica di copertina sembra distaccarsi dall’immaginario desertico che ha caratterizzato il loro percorso fino a questo momento, titolo e contenuto della foto utilizzata non lasciano dubbi su quale sia il credo ultimo della band, ovverosia scaricare tonnellate di decibel e chitarre ultrafuzz sulle orecchie sempre più esigenti dei loro ascoltatori. E, va detto subito, i fan non rimarranno delusi nemmeno questa volta.
Album dopo album i 1000Mods hanno sempre dimostrato di saper attingere a risorse nascoste per mantenere le loro promesse. Così accade anche in questo Repeated Exposure To…, poco più di cinquanta minuti di musica che si dipana lungo otto brani con la potenza di un branco di bisonti lanciati al galoppo nelle praterie americane. Anche in questa loro ultima fatica i 1000Mods sciorinano alcuni dei migliori apocrifi dei Kyuss, band della quale, a mio parere, posso essere considerati tra gli eredi più credibili. Sia chiaro che qui dentro non troverete nemmeno un grammo di innovazione e nessuna traccia di originalità stilistica, ma questo potrebbe essere per voi il disco più divertente dell’anno, se amate il genere. Il punto è che in questo album, oltre alle solite ottime canzoni (cito alla rinfusa brani epici e memorabili come “Loose”, “The Son”, “Into The Spell” o la ultra catchy “A.W.”), sembra essere stata alzata ulteriormente l’asticella di un suono che diventa davvero mastodontico e pare destinato ad essere un riferimento per tutto il genere negli anni a venire.
Se doveste decidere di comprare un solo album di desert rock/stoner uscito negli ultimi cinque anni, procuratevi questo.