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TRIPTYKON, Melana Chasmata

Triptykon

Parlare del nuovo album dei Triptykon in questi giorni acquista un valore particolare, proprio per la sventurata coincidenza che vede susseguirsi in stretta successione l’uscita di Melana Chasmata e la scomparsa di H. R. Giger, da sempre ispirazione e completamento visivo del percorso artistico di Tom G. Warrior, sin da quando i due universi espressivi vennero a collidere per poi dar vita al connubio perfetto su To Mega Therion. Con i Triptykon il legame s’è stretto ancora di più, saldando in maniera perfetta la musica del gruppo ai quadri utilizzati come artwork per i due album Eparistera Daimones e, appunto, Melana Chasmata. Del resto, il nuovo lavoro della formazione capeggiata da Tom G. Warrior s’impone come la più vivida e compiuta risposta in note al genio folle dell’artista scomparso, con tele musicali drappeggiate di nero e argento, oscurità carnale e gelidi bagliori metallici, in un vero e proprio trionfo dei temi cari a Giger. Da un punto di vista musicale, va sottolineato come i Triptykon abbiano trovato oggi il giusto punto di equilibrio tra due distinte componenti, giungendo alla fine di un percorso che ha sempre visto Warrior flirtare con generi esterni al metal, si pensi ad alcuni episodi contenuti nel seminale Into The Pandemonium o al progetto Apollyon Sun, ma anche alla presenza di una componente goth e industrial su Monotheist. In Melana Chasmata questa tendenza alla contaminazione riesce a inserirsi nel magma sonoro come mai finora, grazie anche a un approccio che crea un continuum con l’intero spettro artistico di Warrior, a partire dal riffing serrato dai chiari rimandi thrash dei momenti più diretti, al recupero di vocals morbose e decadenti, all’inserimento appunto di quei momenti “altri” di cui si scriveva poco sopra, con una perfetta alternanza tra melodie stranianti e squarci di pura ferocia, ricerca di soluzioni attuali e recupero di un’aura maligna di cui solo pochi sanno circondarsi. Gli attuali compagni di viaggio, ovvero V. Santura, Vanja Slajh e Norman Lonhard, si dimostrano poi scelta quanto mai felice proprio perché formazione vera, non backing band, bensì motore pulsante della nuova tappa di quel viaggio iniziato nei primi anni Ottanta. Un’odissea che dimostrano di aver compreso e fatto propria, tanto da aggiungervi un mood che permette oggi di apprezzarne gli esiti al di fuori di ogni nostalgia o attaccamento al passato. Quel che ne consegue è la possibilità di promuovere senza se e senza ma un disco come Melana Chasmata, frutto di quattro musicisti che hanno saputo unire le loro esperienze per dar vita ad una nuova avventura, ispirata ma non certo soffocata dall’ingombrante passato di un personaggio unico quale Tom G. Warrior. Miglior tributo e commiato a Giger non poteva esserci e di ciò i Triptykon possono davvero andare fieri.

Tracklist

01. Tree Of Suffocating Souls
02. Boleskine House
03. Altar Of Deceit
04. Breathing
05. Aurorae
06. Demon Pact
07. In The Sleep Of Death
08. Black Snow
09. Waiting