LIA BOSCH, Polar Code

Glacial Movements. Polar Code. Lia Bosch. Siamo creati al 99% da idrogeno, carbonio azoto ed ossigeno. Il 60% del nostro corpo è acqua. Evaporare o ghiacciare potrebbe essere questione di fortuna, o d...

ARK ZEAD, Niptaktuk

Il mistero, l’oscurità, la suggestione. Ci approccia in modo sibillino Ark Zead, che in Niptaktuk unisce paesaggi lontani e glaciali a scie luminose che paiono code di comete o di stelle cadenti nel b...

GALATI, Cold As A February Sky

Roberto Galati è in qualche modo un operatore minerario, perché possiede la capacità di leggere il terreno senza lederne la natura, trasformandolo in qualche modo in suono attraverso il suo corpo e il...

AIDAN BAKER, Pithovirii

Non è di moda parlare di uno iper-produttivo come Aidan Baker, di sicuro uno dei miei musicisti preferiti di questi anni, uno che ha trovato una sua “voce” a l’ha declinata in tutti ...

NETHERWORLD, Vanishing Lands

È una vita (sprecata, lo so) che pubblicizzo Alessandro Tedeschi e il suo lavoro con/per Glacial Movements. Anche in questo caso do per scontato che si sappia che mi trovo in una nicchia a scrivere di...
scanner3

SCANNER, The Great Crater

Vive di vita propria il nuovo disco di Robin Rimbaud, che si intitola The Great Crater ed è appena uscito su Glacial Movements. Il che è un vantaggio, considerando il carattere difficile, rizomatico, ...
Erebus

BVDUB & LOSCIL, Erebus

La soddisfazione in questo caso forse se l’è tolta soprattutto Alessandro Tedeschi di Glacial Movements: crei da solo un’etichetta, ti basi su di un’estetica in apparenza molto rigida, riesci a ...