SLANDER, Slander Ep
Si dovrebbe fare uno studio scientifico sulla folata di freschezza che ha colpito la veneto hardcore negli ultimi anni. Le scene di Padova, Treviso e Venezia si sono rivelate fertili, ancora da ascoltare, un imbuto di idee che oggi vivono in numerose band piene di energia old school ma con grandi novità, unite nella musica e nell’organizzazione di eventi.
Gli Slander nascono nel contesto veneziano, dalla scrematura di altri gruppi seminali della scena. Neanche il tempo di sentirne parlare che già il loro strictly diy ep va sold out e partono per un tour europeo: un inizio in grande stile, insomma, e se guardate su YouTube i video dei loro live, forse capite anche il perché. Se adesso vi siete incuriositi e decidete di dare un ascolto al primo lavoro del gruppo, quel che troverete sarà pesante quanto i pugni visti nel clip. Gli Slander accolgono l’ascoltatore con un manifesto cantato in coro dai componenti, seguito da una martellata mosh giusto per chiarire subito verso cosa si sta andando incontro. Ma la violenza, quella vera, esce dalla seconda traccia “Scavenger”, un impasto di hardcore caotico bello robusto, lo stesso che si indurirà via via con la scaletta. Questa, fra accenni 2 step e parti più melodiche a tratti screamo (mai però lagnose), sfocia in riff atmosferici che bilanciano alla perfezione l’aggressività presentata in precedenza. In questo modo l’ep non risulta pretenzioso e arrogante, ma consapevole e grintoso. Anche se qui si segue la linea del muro di suono, sono molte le variazioni: la voce in primis arriva a livelli altissimi, cambiando tipo di scream, la batteria sembra voler andare sempre più veloce e gli strumenti a corda oscillano tra parti dritte e decise e altre più post-hardcore di matrice bastarda post-rock (nel senso buono). Summa di tutto questo è il pezzo di chiusura “Atoned For”, che rimarca l’ondata di cattiveria sonora senza dimenticarsi del lato più etereo del gruppo, un compromesso ideale che ci lascia con la voglia di riascoltare quest’esordio.